Dizionario Arte

Szeemann, Harald

Curatore e storico dell’arte svizzero. Dopo la laurea consegue nel 1960 il dottorato di ricerca in storia dell’arte, archeologia e giornalismo. Lavora come attore, scenografo teatrale e pittore. Il suo debutto come curatore di mostre avviene nel 1957, con ‘Painters Poets/Poets Painter‘, un tributo a Hugo Ball. Dal 1961 al 1969 è direttore della Kunsthalle di Berna, dove nel 1969 organizza la ormai leggendaria mostra ‘When Attitudes Become Forms‘ che lo consacra come il primo organizzatore freelance del mondo.

Nel 1972 è direttore artistico di ‘Documenta 5’ a Kassel, durante la quale per cento giorni gli artisti danno vita a performance ed happenings e parlano delle loro ricerche. Nel 1980 è co-curatore della Biennale di Venezia. Con Achille Bonito Oliva si occupa di Aperto, la sezione espositiva dedicata agli artisti più giovani. Dal 1981 al 1991 è curatore permanente alla Kunsthaus di Zurigo. Nel 1992 si occupa del Padiglione Nazionale della Svizzera per l’Esposizione Universale di Siviglia; nel 1993 cura una retrospettiva presso il *Centro Pompidou su Joseph Beuys, artista scomparso da qualche anno a cui è stato molto legato. Nel 1997 dirige la Biennale di Lione e quella di Kwangju, inoltre due edizioni della Biennale di Venezia, nel 1999 e 2001.

Quella del 1999 gli procura un certo consenso della critica per avere invitato alcuni artisti cinesi tra i quali Ai Weiwei, Ma Liuming, Zhang Huan. Nel 1998 al Bart College viene insignito dell’Oscar per il miglior curatore internazionale di mostre. Nel 2004 organizza la prima Biennale di Siviglia con il titolo ‘The Joy of my Dreams’ che termina due mesi prima della sua morte.

Nascita: Berna 12216; Morte: Tegna 38401

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