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Tamponi Covid: Omicron sembra sfuggire ai test antigenici rapidi, ecco come evitare i falsi negativi

Perché Omicron sfugge a molti tamponi Covid rapidi?

Con la diffusione della variante Omicron è diventato sempre più difficile fidarsi dei tamponi rapidi per rilevare il Covid. Sono, infatti, moltissimi i casi dove questi non sarebbero in grado di individuare la variante del virus, in quanto la loro sensibilità è decisamente minore rispetto ai molecolari. In questi giorni se ne sta parlando molto ma è difficile arrivare ad una risposta certa. Sembra che i tamponi rapidi siano in grado di riconoscere Omicron, ma con un ampio grado di errore che porta ad un numero elevato di falsi negativi.

Ecco come fare per evitare questa situazione.

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Tamponi Covid: ecco perché è difficile rilevare Omicron

C’è una caratteristica di Omicron che potrebbe influire sui risultati. Prove sempre più crescita indicano che la variante si raccoglie soprattutto in gola e meno nel naso. Questo potrebbe essere il motivo per cui spesso i tamponi rapidi nasali falliscono nella rilevazione del virus. Si tratta ancora di un’ipotesi.

Uno studio americano eseguito su 30 soggetti probabilmente esposti a Omicron ha scoperto che i test sulla saliva rilevavano la positività tre giorni prima rispetto ai test antigenici nasali. Lo studio è di piccola conduzione, ma fa seguito all’annuncio di dicembre della Food and Drug Administration, secondo cui i tamponi rapidi potrebbero avere una “sensibilità ridotta” di fronte a Omicron.

Ma c’è anche un altro studio condotto in Sudafrica,e non ancora revisionato, che evidenzia che i test rapidi rilevano una maggiore quota di infezioni da Omicron quando vengono usati campioni di saliva.

I consigli: come e quando fare i tamponi Covid per Omicron

I tamponi antigenici rapidi sono estremamente efficaci nel confermare i casi positivi, ma quando il risultato è negativo in alcuni casi può essere sbagliato. Bisogna fare attenzione a eventuali sintomi o contatti a rischio e in caso di dubbi ripetere il rapido o ricorrere al molecolare.

Altri fattori che potrebbero inficiare sul risultato del tampone rapido sono il momento di esecuzione e il metodo di prelievo. Il tampone, molecolare o rapido, va effettuato 48 ore dopo il contatto a rischio o 5 giorni dopo. L’ideale sarebbe ripeterlo in queste due occasioni. Infatti, se il test viene fatto troppo presto il pericolo sarebbe un risultato di falso negativo. Nei primi due giorni il virus non è ancora rilevabile dai tamponi, ma dalle 72 ore in poi anche i test rapidi sono efficaci nella rilevazione.

Inoltre, recarsi in farmacia è sicuramente il modo più sicuro per ridurre i margini di falsi negativi. Il personale della farmacia, infatti, ha le competenze per prelevare un campione adeguato. Fare il tampone fai-da-te a casa è sicuramente più rischioso.

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Come ridurre gli errori

Per evitare il più possibile gli errori, bisogna tenere in conto che i test rapidi sono accurati solo se effettuati in sequenza. Il periodo di incubazione con la variante Omicron sembra essere più breve, quindi più tamponi si effettuano, più si riducono le possibilità di un falso negativo.

Il consiglio più utile è: fare un primo test rapido e poi aspettare altre 24/36 ore per effettuarne un secondo. Le stesse confezioni dei test antigenici danno queste istruzioni. Questo vale se non sono riscontrabili sintomi. Infatti, qualora questi ci fossero il test può essere eseguito all’istante.

 

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Editor: Susanna Bosio

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