Tancredi
Pittore italiano. Nome d’arte di Tancredi Parmeggiani. Frequenta il Liceo Artistico a Venezia sotto la guida di Giovanni Majoli. Nel 1946 si iscrive ai corsi della Scuola Libera del Nudo tenuti da Armando Pizzinato all’Accademia delle Belle Arti del capoluogo veneto dove conosce Emilio Vedova, Virgilio Guidi, Guido Cadorin. Tra il 1947 e il 1949 è influenzato dai *fauves, da Pablo Picasso, Vincent Van Gogh, Paul Gauguin, James Ensor e dallo Spirituale nell’Arte di Vasilij Kandinskij. La prima personale è del 1949 presso la Galleria Sandri di Venezia. Nel 1950 si trova a Roma ed è membro del gruppo Age d’Or, in questo periodo l’elemento costitutivo della sua pittura è il segno che si frantuma, che assume movimenti a spirale o si concretizza in azione con la tecnica del dripping; principali riferimenti culturali sono Lucio Fontana, Hans Hartung, Jackson Pollock.
Nel 1951 partecipa alla ‘Mostra arte astratta e concreta in Italia’ ed elabora una teoria del “Punto circondato da vuoto”; conosce Peggy Guggenheim che lo introduce nel mondo del collezionismo internazionale, un sodalizio, quello con la grande collezionista americana, che dura fino al 1955. Nel 1952 firma il Manifesto del movimento spaziale per la televisione. Verso la fine degli anni Cinquanta compie una serie di esperienze che lo riportano alla figurazione: a Parigi incontra i *surrealisti della rivista Phases, gli esponenti del gruppo Cobra e l’art subversif di Dubuffet e a Oslo scopre l’ironia grottesca di Munch. In opposizione all’accademismo astratto aderisce alla proposta del gruppo dell’Anti-Procès. Il periodo del boom economico è una realtà che non riconosce, inizia quindi un’autoanalisi che crea in lui un conflitto psicologico portandolo alla rottura tra sé e il mondo che si conclude tragicamente con il suicidio nel Tevere. Nascita: Feltre 1927; Morte: Roma 1964
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