Dizionario Arte

tavolozza

Tavola piatta, di solito rettangolare, ovale o sagomata, su cui gli artisti dispongono i colori pronti per l’uso; i primi esemplari potevano essere dotati di manico, simile a quello delle racchette da ping-pong, ma oggi lo standard è un solo buco per il pollice. Le tavolozze comparvero per la prima volta nel 1400 circa; in precedenza venivano usati contenitori singoli (a volte conchiglie) per mischiare i colori. Per la pittura a olio, il mogano è tradizionalmente considerato il miglior materiale per le tavolozze, anche se sono stati usati altri legni duri a grana fine. Materiali come porcellana o avorio sono stati usati dai pittori di acquarelli e miniature e talvolta anche dai pittori a olio -Millais, per esempio, utilizzò una tavolozza di porcellana all’inizio della sua carriera, quando dipingeva dettagli minuti e voleva evitare di sporcare i colori.
Per molti artisti la scelta dei pigmenti e l’ordine in cui sono disposti sulla tavolozza è una questione personale di massima importanza; manuali d’istruzioni del XVII e XIX secolo sono ricchi di consigli su come come ‘preparare’ la tavolozza e Baudelaire racconta che Delacroix disponeva i colori sulla tavolozza con la stessa cura meticolosa con cui una donna prepara un bouquet di fiori. Per estensione, il termine si riferisce anche alla gamma dei colori caratteristica di un artista: Caravaggio ha una tavolozza scura o ristretta, Monet una tavolozza ricca o luminosa.

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