mam-e mostra TERRAE. SGUARDI SULLE TERRE ESTREME - L'ARTE PERIFERICA Lucia Veronesi, A forma di paesaggio #1, 2017, stampa su carta, 13x18cm
Mostra

Terrae. Sguardi sulle terre estreme – l’arte periferica

Terrae. Sguardi sulle terre estreme. La Other Size Gallery di Milano continua la sua ricerca verso quelle realtà artistiche italiane e periferiche e porta le sue attenzioni verso il Capo di Leuca e sette artisti protagonisti del progetto Random. Da questa ricerca è nata Terrae. Sguardi sulle terre estreme.

Terrae. Sguardi sulle terre estreme

Terrae. Sguardi sulle terre estreme nasce dall’attività della Other Size Gallery di Milano focalizzata sulle realtà artistiche periferiche italiane, ed è a cura di Maria Savarese.

Il capo di Leuca e sette fra i protagonisti di Random, progetto ideato e curato da Paolo Mele e Luca Coclite sono i protagonisti delle ricerche artistiche della galleria milanese per il progetto Terrae. Sguardi sulle terre.

La mostra verrà esposta dal 28 settembre al 15 novembre 2018. E avrà come fine ultimo la rilettura contemporanea di un territorio remoto e complesso, porta d’accesso del Mediterraneo.

La serata di inaugurazione vedrà inoltre la presenza di Aterballetto, prestigiosa compagnia di danza.

mam-e mostra TERRAE. SGUARDI SULLE TERRE ESTREME - L'ARTE PERIFERICA Luca Coclite, Imaginary Holidays, prodotto da Ramdom, 2014
Luca Coclite, Imaginary Holidays, prodotto da Ramdom, 2014

Gli artisti

Andreco è uno dei sette artisti che esporranno a Milano. E concentra il suo progetto su quelle aree di transizione tra il paesaggio terrestre e quello marino. Insomma vedremo in maniera unica e contemporanea le scogliere. Inoltre il suo lavoro apre una riflessione sul concetto di limite naturale e di confine politico.

Invece Carlo Casas, un filmmaker, nella sua ricerca è rimasto affascinato dal paesaggio umano e naturale dell’estremo lembo d’Italia. Quindi ha indagato la storia millenaria delle rocce e degli spaccapietre.

Se si osservano i lavori di Luca Coclite potrete osservare la rivincita della fragilità del paesaggio sulla volontà dominatrice dell’uomo, poiché l’elemento che caratterizza da sempre la ricerca dell’artista è l’indagine tra le relazioni tra architettura, paesaggio e cambiamenti sociali.

Il lavoro di Elena Mazzi e Rosario Sorbello nasce da un accostamento tra la pratica dell’apicoltura nomade e il fenomeno della migrazione umana. Insomma una riflessione sulle migrazioni che da vent’anni a questa parte vede coinvolta l’intera area mediterranea.

Intervallo di Jacopo Rinaldi è un’opera in movimento composta da tendaggi a stampa che riproducono una serie di fermi immagine tratti da una pellicola di un cinegiornale del 1935. Inoltre le tende esposte sono state precedentemente installate su un vagone passeggeri di una littorina delle Ferrovie del Sud Est dove hanno ricreato la suggestione dell’attraversamento del paesaggio.

Infine Lucia Veronesi parte da riflessioni sul paesaggio che si concentrano sul concetto di “contrasto” e sull’utilizzo di tecniche eterogenee. Nelle sue opere un frammento fotografico è amalgamato al collage e all’intervento pittorico nell’intento di restituire un nuovo scenario fatto da sguardi diversi.

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