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Terremoto Afghanistan, i Talebani chiedono più aiuto

Il terremoto di magnitudo 5.9 che ha ucciso 1000 persone e ferite altre 1500 sta mettendo a dura prova la linea dura del governo talebano

Il governo talebano dell’Afghanistan ha dichiarato che ha bisogno di più soccorso internazionale per poter portare soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto. Il duro governo islamista ha anche affermato che le sanzioni occidentali imposte dopo il ritiro delle truppe americane hanno ostacolato le operazioni di soccorso nella remota zona della città di Khost, a 200 km dalla capitale Kabul e a pochi chilometri dal confine con il Pakistan e a Paktika.

Le razioni al terremoto in Afghanistan

Il conteggio delle vittime e dei feriti continua a salire dopo il più grave terremoto degli ultimi 20 anni della zona sud orientale dell’Afghanistan.

Il sisma di magnitudo 5.9 (all’inizio si pensava di grado 6.1) ha colpito una zona estremamente povera la cui popolazione ha subito le conseguenze di decenni di combattimenti tra le forze americane e talebane. Il ritiro USA dello scorso agosto ha lascito il via libera per il ritorno dei talebani ma la crisi economica e la durissima linea islamista (soprattutto verso le donne) hanno fatto ripiombare lo stato centro asiatico nel caos.

Inoltre, nei giorni scorse piogge torrenziali e le conseguenti slavine hanno contribuito ad aumentare le difficoltà nel prestare aiuto. Come riportato dal New York Times, “quasi tutti gli ospedali pubblici e privati sono pieni di vittime”, ha affermato Awal Khan Zadran, un medico del distretto di Urgun a Paktika.

La reazione dei talebani al terremoto è stata duplice. Da una parte hanno accusato il danno causato all’Afghanistan  delle sanzioni imposte dagli occidentali. Dall’altra hanno accolto l’aiuto di organizzazioni internazionali come Medici senza frontiere e la Croce Rossa e hanno chiesto più sostegno.

Abdul Qahar Balkhi, un membro dei Talebani, ha affermato che l’aiuto internazionale è “apprezzato e benvenuto”. “Il governo è purtroppo soggetto a sanzioni, quindi non è finanziariamente in grado di assistere le persone nella misura necessaria”, ha aggiunto. Inoltre ha affermato che il sostegno della comunità internazionale deve essere aumentato.

 

ONU e Cina

Mentre l’occidente ha abbandonato l’Afghanistan al duro governo islamista dei Talebani, ad eccezione delle poche ONG permesse, solo l’ONU sembra avere ancora una sorta di ruolo nel Paese.

Il Segretario generale, António Guterres, ha dichiarato che L’ONU è in piena mobilitazione per inviare team di medici, equipaggiamento medico, provviste e tutto il necessario per fronteggiare la crisi. L’UE al momento monitora la situazione da lontano: “l’UE sta monitorando la situazione ed è pronta a coordinare e fornire assistenza alle persone e alle comunità colpite”, ha affermato il delegato speciale in Afghanistan, Tomas Niklasson.

Chi invece ha stretto relazioni diplomatiche ed economiche con i talebani dal loro insediamento al governo è la Cina. Il vicedirettore generale del Dipartimento per gli affari asiatici del ministero degli Affari esteri cinese, Chen Song, ha già incontrato Sayed Mohiuddin Sadat dell’ambasciata afgana a Pechino. Chen ha detto che la Cina è pronta a inviare soccorso umanitario.

 

Cover photo: Reuters

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Editor: Lorenzo Bossola

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