Moda

The Museum at FIT ripercorre la storia del denim

Molto prima che,  nella campagna pubblicitaria Calvin Klein Jeans , delle modelle dicessero che avrebbero preferito spendere i loro soldi per un nuovo paio di “Calvin” che per pagare l’affitto, il denim vestiva i lavoratori, gli operai nelle fabbriche, e i detenuti nelle carceri.

Negli anni Trenta cominciò il vero cambiamento, e i jeans fecero il loro ingresso nel mondo della moda: vennero utilizzati da couturier come Elsa Schiapparelli e Claire McCardell.

Questo affascinante viaggio attraverso il tempo viene raccontato nella mostra “Denim: Fashion’s Frontier” al FIT Museum di New York, appena inaugurata e aperta fino a maggio 2016.
Emma McClendon, la curatrice dell’esibizione, fa presente che quando, come dicevamo, Claire McCardell negli anni Trenta fece debuttare questo materiale nell’alta moda, che ci crediamo o no, era culturalmente e strettamente legato al concetto di abbigliamento per la spiaggia.

Il  jeans divenne poi sinonimo di Levi Strauss & Co, e viceversa. A partire dagli anni Cinquanta il denim ha fatto un ulteriore salto, diventando il simbolo della ribellione- pensiamo a come si presentava Marlon Brando in The Wild One(Il selvaggio) e a come erano vestiti i giovani affiliati alle gang degli Sharks e dei Jets in West Side Story- e delle controculture giovanile, nelle più disparate manifestazioni.

Negli anni Sessanta il denim entrò prepotente nell’estetica hippy e proprio quando la cultura dei figli dei fiori diventò di tendenza, i jeans diventarono un vero e proprio capo alla moda, per l’appunto.
Poi venne il turno dei metallari in jeans iper attillati e quello degli amanti dell’hip hop che si distinguevano portandoli invece extra large, per arrivare agli amanti del grunge, per i quali più erano sdruciti e mal messi, più erano vissuti, e quindi grungy.
Ogni movimento giovanile che provava a distinguersi da quelli della generazione precedente, finiva per far suo sempre lo stesso capo!
Non possiamo non citare Elio Fiorucci, uno dei pionieri del jeans in Europa, che fu visto allo Studio 54 da Calvin Klein che si ispirò proprio a lui nelle campagne pubblicitarie che abbiamo citato all’inizio. Ai tempi Fiorucci era molto conosciuto nel mondo della moda proprio per i suoi jeans, Calvin Klein lo diventò solo dopo.

Negli anni Ottanta case di moda di lusso come Moschino e Versace crearono le loro linee di jeans, e presto tre marchi diventarono conquistarono i mercati e la notorietà proprio per l’utilizzo di questo capo: Guess, Diesel e Seven for All Mankind.

Consci di aver bruciato alcune importanti tappe, siamo arrivati ai giorni nostri, e i nostri amati jeans sempre con noi.

 

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