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Milano,  Musica,  Rock

Thom Yorke: l’ultimo singolo sui cavi del telefono

Thom Yorke diffonde il suo ultimo singolo attraverso il telefono.

L’ultimo singolo di Thom Yorke corre sui cavi incandescenti del telefono, che ancora fasciano sottili le nostre città. Infatti lo storico frontman dei Radiohead, ha diffuso la sua ultima ricerca artistica e creativa attraverso una brillante campagna pubblicitaria.

Questa mattina del 17 giugno 2019, sono comparse, misteriosamente, sulle cabine telefoniche di Milano, Londra e Dallas, delle tipiche affissioni da guerriglia marketing.

L’affissione dell’ultimo singolo diffuso per telefono di Thom Yorke.

I fogli riportano immagini malinconiche e domande come “hai dimenticato i tuoi sogni?” o “hai perso i tuoi sogni?”; segue un numero di telefono.

L’impatto che questo modo di pubblicizzare sortisce è affascinante e straniante al tempo stesso, ma senza dubbio convincente.

Dunque, telefonando, dall’altro capo della cornetta, una voce robotica annuncia l’illegalità del progetto e il conseguente blocco, per un provvedimento del Tribunale. Poi, però, la registrazione continua con il classico finale da segreteria telefonica “lasciate un messaggio dopo il segnale acustico”.

In realtà da quel segnale acustico in poi prende inizio l’esecuzione telefonica dell’ultimo singolo di Thom Yorke.

Un singolo onirico, introspettivo, ipnotico, che fa parte di un progetto molto più grande, dal nome evocativo e potente “Anima”.

Un progetto più grande.

Per il progetto musicale “Anima” di Thom Yorke, che come si capisce, trascende i confini della musica come banale intrattenimento, per ricollocarla in una dimensione più nobile e sovversiva, è stato messo su anche un sito, prontamente bannato.

In ogni caso, ascoltare il brano di Thom Yorke diffuso via telefono, suggestiona e scardina le impostazioni percettive, con le quali siamo abituati a fruire musica, per riproiettarci in un futuro incadescente.

Appendere un messaggio su una cabina telefonica, strumento ancora presente nei fondali urbani, ma destituito dalla sua utilità, date le massive munizioni di device telefonici più avanzati, ha una valenza piuttosto poetica.

Questa campagna riconsegna alla nostra stessa vista un pezzo di città, di quello che eravamo noi fino a non molti anni fa, come la polverosa cabina telefonica. Ce la mostra per la prima volta sotto una luce nuova, un’utilità mai indagata prima, ovvero l’ascolto musicale come messaggio universale, alla portata di tutti, anche gli sconnessi, in un mondo di iperconnessi.

Insomma rimette in mostra qualcosa che non vedevamo più: un oggetto, una possibilità, ampliando, ancora una volta, il novero delle possibili azioni e soluzioni.

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