Arte

TIEPOLO E IL SETTECENTO VENETO AL CASTELLO DI MIRADOLO DI TORINO

Come il genio assoluto del Tiepolo riuscì a ridare luce alla Serenissima e farla splendere su tutta l’Europa

Giambattista e Giandomenico Tiepolo, artisti profondamente amati e riconosciuti dalla nobiltà del loro tempo, la cui fama varcò i confini della natia Venezia per renderli immortali e ricercati dalle grandi corti europee, saranno protagonisti di una grande mostra al Castello di Miradolo (San Secondo di Pinerolo (TO).

Il 25 febbraio, nelle antiche sale del maniero neogotico sarà inaugurata Tiepolo e il Settecento veneto, esposizione curata dal Prof. Giovanni Carlo Federico Villa e presentata dalla Fondazione Cosso, in collaborazione con i Musei Civici di Vicenza.

La mostra si svilupperà intorno a preziosi capolavori, provenienti dalle sale della Pinacoteca di Palazzo Chiericati di Vicenza. Un viaggio attraverso dipinti, disegni, acqueforti, incisioni e sculture, che proietterà il visitatore nel Settecento, raccontando dell’importanza avuta dalla pittura veneta, ancora nel XVIII secolo, del ruolo dei Tiepolo, padre e figlio.

Nelle sale del Castello di Miradolo saranno presentati i grandi temi del secolo dei lumi, dalla pittura di paesaggio alla natura morta, dalle storie mitologiche alle grandi pale d’altare- attraverso le opere dei protagonisti della stagione pittorica europea Settecentesca.

Si ammireranno gli incunaboli della storia del paesaggio, dalla celeberrima Prospettiva di rovine con figure compiuta verso la metà del terzo decennio da Marco e Sebastiano Ricci, tra le opere più note e studiate del Settecento veneto, al Paesaggio con arco trionfale e monumento equestre di Luca Carlevarijs, che introducono ad un affondo sui grandi Maestri veneti, da Aviani a Brisighella a Zais, e sulla natura morta.

Prezioso sarà il confronto tra due grandi artisti veneti: Giambattista Piazzetta e Giambattista Tiepolo, di vent’anni più giovane del collega.

L’Estasi di San Francesco del Piazzetta, dipinta nel 1729 per la Chiesa conventuale dell’Araceli di Vicenza, che ritrae il Santo svenuto e sfinito, soccorso da un angelo, è opera esemplare per Tiepolo, con i suoi profondi contrasti chiaroscurali.

L’Immacolata Concezione del Tiepolo, dipinta nel 1733-1734, testimonia la raggiunta autonomia del pittore che  libero dal pathos tardobarocco e dalla pratica di una luministica artificiale è approdato a una pittura di pura luce, che ripudia l’ombra.

Egli ha primeggiato per uno stile senza confronti per qualità e genio inventivo, capace di mettere in scena nelle sue opere rappresentazioni straordinarie. Merito del Tiepolo è quello di aver riportato l’arte della Serenissima Repubblica agli splendori cinquecenteschi, imponendola come l’essenza stessa della modernità a livello europeo.

Saranno inoltre eccezionalmente presentati a Miradolo, scherzi e capricci, brevi movimenti allegri e veloci, interpretati da Giambattista nelle sue acqueforti, che ci riportano alla tradizione classica con suggestive narrazioni di sacrifici pagani, scene pastorali, paesaggi agresti.

Un racconto in quasi cinquanta opere quello che si svilupperà al Castello di Miradolo, con capolavori assoluti della storia dell’arte occidentale, che permetterà di ammirare anche tele riscoperte da recenti restauri, come il recupero della Decollazione di San Giovanni Battista di Giandomenico.

Come di consueto la mostra sarà arricchita da una colonna sonora dedicata, appositamente realizzata per questa esposizione dal progetto Avant-dernière pensée. Un’installazione sonora che accompagnerà il visitatore restituendo la suggestione di un’epoca, e rimandando alle opere esposte, all’ambiente artistico e alla stagione pittorica cui appartengono.

Per sapere come arrivare al Castello di Miradolo clicca qui

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