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Tim rete unica con Open Fiber 2023

Tim rete unica vola in Borsa con l’ipotesi della rinuncia al controllo della rete unica Telecom Italia per un accordo con Open Fiber.

Tim pronto a rinunciare al controllo della rete Telecom Italia per accordo con Open Fiber sulla rete unica

Tim rete unica L’Amministratore delegato di TIM sarebbe pronto a rinunciare al controllo della rete Telecom Italia, che vale miliardi. Secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg, egli vuole arrivare ad un accordo con Open Fiber sulla rete unica. Questo ha fatto sì che le azioni in Borsa aumentassero, estendendo un guadagno di Tim al 5,77%. Telecom Italia rimbalza dai minimi e recupera il 4,49% chiudendo a 0,33 euro.

Un piano rivisto anche su sollecitazione del governo. Tim rete unica Questo eviterebbe il rischio di monopolio e placherebbe le preoccupazioni della Commissione europea di una possibile combinazione con Open Fiber in grado di ostacolare la concorrenza nel mercato delle tlc.

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Le tappe verso la rete unica

L’accelerazione verso Tim  rete unica

Per fare in modo di arrivare alla creazione di Tim rete unica, gli asset di Fibercorp e Open Fiber devono confluire in una newco che sia in grado di gestire la rete, di cui Telecom deterrebbe una quota di minoranza.

La volontà di creare una rete unica sarebbe voluta non solo dalla politica, ma anche dal più grande azionista di Telecom, Vivendi, società francese attiva nel campo dei media e delle comunicazioni. Secondo quanto dichiarato a Bloomberg da fonti vicine alla vicenda, Vivendi avrebbe chiesto a Salvatore Rossi AD di Tim, di muoversi più velocemente con il piano di rilancio.

Proprio per questo motivo,

i terrà un incontro voluto dal Presidente di Telecom, Salvatore Rossi, con una delegazione francese guidata da Arnaud de Puyfontaine, amministratore delegato di Vivendi. Durante l’incontro, si discuterà di una potenziale riorganizzazione e delle strategie per risollevare le sorti dell’operatore telefonico, comprese le trattative per la rete.

Tim, tuttavia, ha precisato che “l’argomento non è stato oggetto di discussione nel Consiglio di Amministrazione né tantomeno sono state prese decisioni al riguardo”.

Il giorno dopo la decisione del governo di entrare direttamente nella rete Tim insieme al fondo americano Kkr

Il giorno dopo la decisione del governo di entrare direttamente nella rete Tim insieme al fondo americano Kkr, il titolo sale frazionalmente in Borsa (più 0,1%)
dicono due senatori del Pd Antonio Misani e Antonio Nicita che chiedono a Meloni e Giorgetti di andare in Parlamento a riferire sull’operazione.
Sul fronte sindacale è invece da registrare una posizione più morbida della Fistel Cisl che ritiene una garanzia di sicurezza la presenza pubblica nella società della rete e quella molto più dura della Cgil.

Tim rete unica

In attesa di avere più dettagli magari dall’audizione in Parlamento, si può ipotizzare che una delle prime mosse del Mef sarà quella di chiedere a Kkr di scorporare dal complesso della rete la Sparkle, la società di cavi sottomarini attraverso cui passano le comunicazioni internazionali. Il governo vuole infatti possedere il 100% di Sparkle, che vale circa un miliardo, come conferma la bozza di Dpcm circolata ieri sera. Le condizioni riservate al Mef assicurano, infatti, «la definizione di criteri e le modalità con le quali il Mef può acquisire, anche in una fase successiva, l’intero capitale di Sparkle». E tuttociò, ovviamente, per questioni di sicurezza.

Agli americani di Kkr si vuole lasciare,

Agli americani di Kkr si vuole lasciare, infatti, solo la gestione operativa della società della rete, inclusa la nomina dell’ad (che per forza di cose sarà un manager italiano), per far sì che gli investimenti per trasformarla interamente in fibra vengano effettivamente realizzati. Ma nella governance che si definirà il Mef avrà poteri speciali sul trattamento dei dati, sulla privacy, sul trasferimento di infrastrutture a cui si aggiungeranno prescrizioni di Palazzo Chigi secondo le norme previste dal golden power, visto che l’operazione dovrà essere notificata.
Un supporto importante alla discesa in campo del Mef dovrebbe arrivare dal fondo infrastrutturale F2i che ha già negoziato direttamente con Kkr l’opzione a entrare nella Netco con una quota fino al 15%, e la relativa governance.

E ha già avviato i sondaggi con investitori italiani

E ha già avviato i sondaggi con investitori italiani e internazionali per raccogliere 1,5 miliardi dedicati specificatamente a quest’operazione entro il closing che potrebbe arrivare anche tra un anno. Tutto ciò, però, non fa i conti con i francesi di Vivendi, che hanno il 24% di Tim e chiedevano una valutazione della rete molto più elevata, 31 miliardi. Nei prossimi giorni una delegazione francese potrebbe essere ricevuta dalla premier per verificare se le posizioni sono conciliabili. Altrimenti potrebbe anche verificarsi uno scontro in assemblea.

Conclusione Tim pronto a rinunciare al controllo della rete Telecom Italia per accordo con Open Fiber sulla rete unica

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