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Tim offerta Kkr – Questione cybersecurity: necessario mantenere i dati nelle mani dell’Italia

Tim offerta Kkr: è quasi la resa dei conti – Delicata la questione sulla sicurezza nazionale

Resa dei conti per Tim e l’offerta Kkr. Lunedì il titolo era volato in borsa (+30%), ma ieri c’è stata una perdita del 4,7%. Ciò che al momento preoccupa è la questione relativa alla grande quantità di dati coinvolta nell’affare.

Il primo azionista Vivendi è intenzionato a trovare un dialogo costruttivo con le istituzioni italiane e con la Cassa Depositi e Prestiti (che ha il 9,9% delle azioni). Ma ritiene opportuno un cambio di management per progettare un piano industriale di lungo periodo.

L’amministratore delegato Luigi Gubitosi ha perso la fiducia di Vivendi. Il consiglio previsto per venerdì 26 novembre permetterà di definire la strategia e nominare i finanziari legali per rispondere all’offerta di Kkr.

Tim offerta Kkr: la questione cybersecurity

Come ha sottolineato Mario Draghi nella prima riunione del comitato, vi è una linea “non negoziabile” riguardante la nostra sicurezza nazionale. Insieme alla più importante rete nazionale, infatti, sono inclusi 600 km di cavi in fibra ottica controllati dalla Telecom Sparkle e vigilati da Telsy.

Si tratta del cuore della nostra sicurezza nazionale: l’infrastruttura strategica su cui si basano i rapporti di forza geopolitici italiani con il resto del mondo e su cui si appoggiano colossi digitali come Google e Facebook.

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Dunque, Palazzo Chigi sembra pronto a difendere a spada tratta la sicurezza nazionale e controllare quella che è la “backbone” (“spina dorsale”) del Paese. Nelle sue mani vi è il golden power, lo scudo che lo Stato può utilizzare per difendere alcuni settori strategici per la nazione (telecomunicazioni, trasporti, energia…).

Nell’Opa amichevole di Kkr, però, sarebbe visto con favore uno scorporamento delle infrastrutture del Gruppo Tim, che potrebbero essere distaccate dalla parte di servizio. Questo potrebbe garantire un loro continuo controllo da parte dello Stato, e quindi risolvere la questione sulla sicurezza.

Tim offerta Kkr: è davvero necessario il golden power?

Tim, la rete di telecomunicazioni più importante sul nostro Paese, va quindi difesa dalle potenziali minacce per la cybersecurity nazionale. «Gli interessi dell’Italia, tra cui fra tutti la protezione dei dati sensibili, devono venire prima delle logiche di mercato» ha detto Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl.

Sono molti ad invocare l’utilizzo del golden power sulla questione Tim-Kkr. Unimpresa sostiene che “Tim non è un’azienda come altre, ma rappresenta un asset strategico per il Paese, determinante per la crescita economica italiana. Il governo deve valutare a fondo l’applicazione del golden power affinché la nostra rete nazionale non sia preda di soggetti stranieri”.

 

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Editor: Susanna Bosio

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