Dizionario Arte

Toma, Gioacchino

Pittore italiano. Dopo una prima formazione presso l’Ospizio dei poveri di Giovinazzo, si trasferì a Napoli nel 1854, e vi intraprese l’attività di pittore ornamentista. Un malinteso con la polizia borbonica lo costrinse a un anno di esilio a Piedimonte d’Alife, dove entrò in contatto con movimenti sovversivi che lo coinvolsero nei moti del 1859 e nella missione garibaldina nel 1860. La sua prima produzione risentiva, a livello iconografico, dell’entusiasmo politico e militare, mentre da un punto di vista formale parve evidente l’influenza del naturalismo di Filippo Palizzi. Negli anni Sessanta, raggiunta una certa autonomia stilistica, emerse la tendenza a rendere i temi storici in maniera antiretorica e intimistica, equidistante dall’elaborata complessità di Morelli e dal gusto palizziano per il dettaglio minuto. Dopo un lungo silenzio, durante il quale si dedicò all’insegnamento in ambito artigianale, Toma tornò alla pittura nel 1874 con il suo capolavoro, Luisa Sanfelice in carcere (Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma), che gli valse l’apprezzamento dei maggiori critici e accademici del tempo; del dipinto esistono due versioni. Morelli lo chiamò come professore all’Accademia di Napoli nel 1878; a questi anni risalgono alcuni dei suoi lavori meglio riusciti, all’insegna di un’umanità familiare che nell’ultimo decennio di vita pervase anche la scelta dei temi, con una sempre maggiore predilezione per il ritratto. Nascita: Galatina 1836; Morte: Napoli 1891

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