Spettacolo,  Cinema

TRAINSPOTTING VENT’ANNI DOPO: IL TRAILER UFFICIALE DEL SEQUEL

Dopo lo short trailer uscito lo scorso luglio, è arrivato il filmato che apre ufficialmente le danze del sequel di uno dei film generazionali più amati degli ultimi vent’anni: ‘Trainspotting 2’

Finalmente abbiamo degli indizi reali per capire cosa ci racconterà il sequel della storia dei tossici di Edimburgo che ha divertito e scosso i giovani degli anni novanta: Trainspotting. Forse il sequel deluderà, ma gli ingredienti del film cult sembra siano ancora presenti, perché tornano gli attori protagonisti del film del 1996, Ewan McGregor, Ewen Bremner, Robert Carlyle, Jonny Lee Miller (Renton, Spud, Begbie e Sick Boy) presentati nel trailer con una frase che cita e modernizza il mantra di Renton che conclude il primo film, introducendolo a una nuova vita, adulta e borghese:Choose life, choose Facebook, Twitter, Instagram and hope that someone, somewhere cares.’.

Al posto degli status symbol anni novanta, tali grazie alla loro fisicità (il maxitelevisore, polizza vita, salotto, frigoriferi) troviamo l’intangibilità e ambiguità dei nuovi social network e la nuova droga della riconoscibilità e dell’apparenza che rimpiazza il catastrofico oblio dell’eroina. Ma gli eroi del nuovo film di Danny Boyle sono tornati e, reincontrandosi, sembrano non essere cambiati per nulla, pronti come sempre agli eccessi della violenti e trasgressivi del primo film.

Ci saranno delle sorprese

L’autore del libro, Irvine Welsh (recentemente salito agli onori della cronaca per il giudizio sprezzante sull’assegnazione del Nobel a Dylan) ha rivelato che nel sequel vedremo i suoi amati personaggi coinvolti nel mondo della pornografia, in un modo ‘realmente innovativo’. Questa invece la dichiarazione di Robert Carlyle rilasciata lo scorso anno a NME: ‘Assicuro che questo film colpirà veramente la gente. Perché la indurrà a riflettere su sé stessa. La porterà a pensare: ‘Cristo. Cosa ho fatto nella mia vita fino ad ora?’. 

Questo può essere in effetti il potere di molti sequel cinematografici: la capacità di innescare nello spettatore affezionato di tanti anni prima, ormai invecchiato, un loop nostalgico ed amaro. Oltre a questo tipo di film, ce ne sono altri che nascono già come ipotetici sequel di opere precedenti mai realizzate, film come Il Grande freddo, frutto però di contesti culturali e generazionali in cui gli spettatori potevano identificarsi senza sforzo.

Più difficile identificarsi con gli sgradevoli protagonisti di Trainspotting e con le loro azioni di pura distruttività: figure ‘crude’ e non cotti dal vapore di nessuna ideologia; personaggi dal molto passato, poco presente e nessun futuro. 

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