Mame Arte: Trombadori dal Divisionismo alla Fotodinamica
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Trombadori: Dal divisionismo alla fotodinamica

DAL 23 MARZO AL 2 SETTEMBRE 2018 A PALERMO ARRIVA L’ARTE DI FRANCESCO TROMBADORI

Alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Palermo arriva l’arte di Francesco Trombadori (1886 – 1961), un artista del “nostro” tempo. Per l’occasione la città siciliana omaggia il suo artista esponendo 60 dipinti compresi in un periodo che va dal 1915 al 1961.

Le opere provengono da importanti collezioni sia pubbliche che private italiane. La prima edizione di questa mostra si è tenuta a Roma alla GNAM, conclusasi da poco, riscuotendo notevole successo. Sull’ondata di questo successo è nato il progetto espositivo siciliano inserito all’interno del programma Palermo 2018 Capitale italiana della cultura.

La mostra curata da Giovanna Caterina De Feo, intende rimarcare il concetto che lo stesso Trombadori pensava. «Moderna non è certo l’arte perché rispecchia il nostro tempo, che allora si tratterebbe di una questione di moda e formale. L’arte moderna come è anche antica, solo quella che riesce ad esprimere l’essenziale verità delle cose con profonda umanità e spiritualità».

Di nascita siciliano, ma romano di adozione Trombadori è stato un artista dalle qualità intellettive, visive ed artistiche sopra le righe. Paesaggista e ritrattista, mostra nella sua pittura quell’aspetto sensibile che è figlia del suo tempo, un tempo vessato da entrambi i Conflitti Mondiali. Un tempo che arrancava ad essere libero di espressione compositiva e che recuperava artisticamente l’ideale dell’arte da poco passata.

In viaggio per Roma

Quando la maggior parte degli artisti seguivano la “moda” di trasferirsi a Parigi lui andò a Roma (1907), qui divenne militante e partì per la Prima Guerra Mondiale. Ferito tornò nella Capitale, dove già prima esponeva in diverse mostre. Trombadori da vissuto le sue fasi, come uomo e come artista, modificando e firmando con pseudonimi sempre diversi e abbracciando correnti artistiche anche nuove.

Dal Divisionismo passa al movimento del Fotodinamismo di cui i fratelli Bragaglia furono gli iniziatori assoluti per poi concentrarsi sulla pittura antica.

Roma era fertile tanto quanto Parigi, l’artista siciliano era circondato da arte, cultura e artisti che come lui rientrano oggi nel gruppo dei Maestri del ‘900 come Giorgio De Chirico.

Le mostre erano numerose e anche di grande rilievo, non solo italiane ma anche estere, questi eventi erano per lui importanti, soprattutto perché portavano con loro la sua giovinezza in Sicilia. La sua terra e le sue origini si ritrovano in numerosissime opere non solo per il soggetto ma anche per l’intitolazione.

Aveva un fratello antifascista morto a seguito delle sevizie, un figlio ricercato dalle SS e lui era stato fatto prigioniero per essere interrogato. Era oltre che artista, uomo, impegnato nel proprio conflitto personale per portare avanti i suoi ideali, tanto che decise di divenire critico militante. Scriveva su Circoli, L’Epoca, L’Opinione, Il Giornale d’Italia, Gente Nostra, Il Piccolo e Il Mattino.

Galleria Civica d’Arte Moderna, Palermo: come arrivare

 

 

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