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Ninfee Trovato un nuovo quadro di Monet 2019

Monet fa ancora parlare di sé a distanza di anni; una perizia ha rivelato un altro quadro sotto uno strato di vernice dei Glicini

Un nuovo quadro di Monet nascosto sotto la vernice dei Glicini. le Ninfee

La serie di Glicini di Monet è sempre stata una serie sottovalutata, pensata per costituire una sorta di cornice alle più amabili Ninfee. Oggi le Ninfee sono raccolte nelle due stanze ovali dell’Orangerie alle Tuileries di Parigi. Senza i Glicini però, che sono invece conservati al Gemeentemuseum, L’Aia.

Proprio qui, si stava preparando una nuova mostra di quadri di Monet e si è pensato di staccare dalle pareti i famosi Glicini per un controllo più approfondito; considerando che i quadri non erano mai spostati dalla data d’acquisto, nel 1961.

Proprio attraverso questi controlli caldeggiati da Ruth Hoppe, conservatore per la collezione di arte moderna, si è arrivati alla verità. I raggi X hanno infatti evidenziato come sotto lo strato di vernice di uno dei Glicini, sia in realtà presente un’altra versione di Ninfee.

Ruth Hoppe aveva il sospetto che il quadro avesse una storia da raccontare.

Infatti, a fargli venire i primi sospetti, furono delle micro schegge di vetro sul quadro. I pezzi di vetro nella tela erano i resti del bombardamento degli alleati su Giverny, evento certificato sia dal MoMA che da un artista, Ellsworth Kelly. Anche lo studio di Monet era in parte finito sotto i bombardamenti e così, a distanza di anni, su alcuni suoi quadri sarebbero ancora visibili dei piccoli segni di rimando.

Una sperimentazione d’artista

«Monet potrebbe aver utilizzato lo sfondo di un suo vecchio quadro di ninfee come base per i nuovi glicini» Spiega Marianne Mathieu, a capo del Musée Marmottan Monet di Parigi che ospita la più ampia collezione di opere dell’artista.

Probabilmente, considerando il periodo di realizzazione del quadro ( tra il 1917 e il 1920), si potrebbe pensare che Monet abbia usato davvero il quadro di Ninfee come base per lo sfondo dei Glicini. Infatti, in quel periodo, il maestro si operò di cataratta e continuò a dipingere, ma probabilmente la vista impiegò un po’ prima di riabituarsi completamente alla percezione di tutti i colori.

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