Truffa dati Lombardia
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Truffa dati Lombardia: l’accusa della fondazione GIMBE 2020

La Fondazione Gimbe accusa la Lombardia di truccare i dati

Truffa dati Lombardia, l’accusa della fonazione Gimbe.

Dopo la gaffe di Gallera secondo il quale in questo momento per infettarci è necessario entrare in contatto nello stesso momento con due persone malate di Covid, la Lombardia torna ad essere attaccata. Questa volta le accuse arrivano dalla fondazione Gimbe. Nino Cartabellotta ha infatti affermato durante un intervento a Radio24 che la Lombardia aggiusta i dati per paura di un altro stop. Sembra come se ci fosse una sorta di necessità di mantenere sotto un certo livello quello che è il numero dei casi diagnosticati.

Truffa dati Lombardia. La preoccupazione della Gimbe è che la volontà politica della Lombardia, spingendo così tanto per riaprire, sia quella di ripartire il prima possibile e non di dominare l’epidemia. La regione rischia di trovarsi in un circolo vizioso. I casi sommersi sono infatti 10/20 volte rispetto a quelli esistenti e se non vengono tracciati e isolati continueranno a contagiare indisturbati. Lombardia, Liguria e Piemonte non sarebbero pronte, secondo Cartabellotta, a riaprire i confini il 3 giugno.

La Lombardia risponde all’accusa della Fondazione Gimbe

La Regione Lombardia ha risposto con una nota alle dichiarazioni di Nino Cartabellotta. “Gravissime, offensive e soprattutto non corrispondenti al vero”,  così si è difesa la Regione. La nota prosegue dicendo che la Lombardia ha pubblicato i dati in maniera trasparente e nessuno, a partire dall’Iss, ha mai messo in dubbio la qualità del lavoro.

Regione Lombardia ha alla fine deciso di querelare la Fondazione Gimbe e il presidente Nino Cartabellotta. Una conseguenza inevitabile dopo l’affermazione sul ‘magheggio’ sui numeri.

L’inchiesta del pm di Bergamo

Gallera e Fontana hanno deposto per ore dal pm di Bergamo.Li hanno sentiti come persone informate sui fatti in relazione alla gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 nel territorio bergamasco. A Bergamo i pm stanno indagando in merito alla mancata chiusura del pronto soccorso di Alzano Lombardo domenica 23 febbraio, ai morti nelle Rsa e alla mancata istituzione di una zona rossa in Val Seriana nella prima settimana di marzo.

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