Giulio Turcato
Dizionario Arte

Turcato, Giulio

Pittore italiano. Formatosi a Venezia alla Scuola d’Arte e Scuola Libera di Nudo, comincia a dipingere paesaggi e nature morte, per poi trasferirsi a Milano (1937) dove lavora come disegnatore e mosaicista presso l’architetto Giovanni Muzio.
Dopo una prima mostra personale (1939), nel 1943 espone alcune opere alla IV Quadriennale Nazionale d’Arte a Roma.
Dopo aver partecipato alla Resistenza si stabilisce a Roma ed entra in contatto con artisti esponenti dell’Informale; nel 1947 è tra i firmatari di Forma I con Consagra, Dorazio, Perilli, e altri che, nella rivista omonima, si dichiarano “formalisti e marxisti” e si oppongono al realismo socialista.

Unendo al fare artistico un’attività di impegno civile, l’opera di Turcato si orienta quindi verso i valori espressivi delle forme e dei colori e viene esposta alle iniziative del Fronte Nuovo delle Arti. Nel 1948, dopo aver preso parte al Congresso per la Pace a Varsavia, realizza le serie Rovine di Varsavia, già improntate al principio dell’astrazione e Comizi.

Conclusa nel 1949 l’esperienza di Forma I, fa parte del Gruppo degli Otto di Lionello Venturi (1952), finalizzato a ricercare un’alternativa nella polemica tra astrattisti e realisti. Gli anni Cinquanta e Sessanta lo vedono impegnato in una fervida attività espositiva. Nel 1960 entra nel gruppo Continuità, per poi produrre la serie Tranquillanti e iniziare la ricerca dei colori oltre lo spettro. Nel 1966 ottiene una sala personale alla Biennale di Venezia, e nei primi anni Settanta, quando si dedica alla serie Oceaniche, compaiono le prime monografie su di lui e il suo lavoro è oggetto di importanti mostre antologiche in Italia e all’estero.
Nel 1983 realizza le “sculture-strutture” Libertà mentre l’anno successivo progetta scene, costumi e luci di Moduli in viola/Omaggio a Kandinskij, con musiche di Berio. Ha esposto alla Biennale di Venezia del 1993. Nascita: Mantova 1912; Morte: Roma 1995

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