J.M.W Turner
Dizionario Arte

Turner, J.M.W.

J.M.W Turner: uno dei più importanti paesaggisti della storia dell’arte

Turner J.M.W. era un pittore inglese, soprattutto una delle più importanti figure nella storia del paesaggismo. In famiglia era chiamato Bill o William, ma è oggi conosciuto come J.M.W. Turner (dalla firma che apponeva alle opere). Turner mostrò talento nel disegno sin da bambino e da ragazzo si guadagnava da vivere colorando stampe.

Nel 1789 iniziò a lavorare come disegnatore per l’architetto Thomas Hardwick. Più tardi nello stesso anno si iscrisse alla scuola di pittura della Royal Academy. Qui studiò con regolarità fino al 1793 e in modo discontinuo fino al 1799. Durante i primi anni d’accademia Turner ebbe come insegnante Thomas Malton (1748-1804), un acquarellista specializzato in dettagliate vedute a carattere topografico, che egli in seguito menzionò come il suo ‘vero maestro’.

Espose per la prima volta un acquarello nel 1790, a soli quindici anni. Dal 1791 iniziò a compiere viaggi in ogni parte dell’Inghilterra per disegnare schizzi di paesaggi. Disegnò vedute pittoresche e soggetti architettonici che in seguito usava come base per gli acquarelli o che vendeva agli incisori. In quel periodo la sua pittura era più raffinata ma meno lirica di quella dell’amico Girtin.

La carriera

Inizialmente Turner dipingeva solo ad acquarello, ma nel 1796 espose per la prima volta un dipinto a olio all’accademia, Pescatori sul mare (Tate, Londra). Solo tre anni più tardi, nel 1799, fu eletto professore associato della Royal Academy e nel 1802, due mesi prima del suo ventisettesimo compleanno, divenne il secondo più giovane accademico nella storia dell’Academy (dopo Thomas Lawrence). All’epoca Turner aveva già raggiunto un certo benessere economico, perché lavorava molto, era un ottimo affarista e conduceva una vita sobria.

Sin dagli inizi della carriera Turner fu consapevole del suo ruolo nella storia della pittura di paesaggio e creò spesso opere in onore (o in competizione) di grandi predecessori come Claude Lorrain (che ammirava in modo particolare) e Willem Van de Velde il Giovane.

I suoi potenti quadri

Il Naufragio - J.M.W. Turner
The Shipwreck, 1805

Tuttavia iniziò presto a dipingere quadri più originali nei quali rappresentava la violenza della natura in uno stile pienamente romantico. Una delle prime opere di questo tipo è Il naufragio (Tate, 1805). Una delle sue opere più celebri è Tempesta di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi (Tate, 1812), a proposito della quale un quotidiano del tempo (l’Examiner) scrisse: “Quest’opera colloca Turner ai vertici della pittura di paesaggio… gli elementi fisici e morali sono magistralmente amalgamati in un poderoso unisono e risvegliano emozioni di timore e grandiosità”.

Durante questo periodo tuttavia Turner continuò a esporre opere più convenzionali e a guadagnare ancora molto, soprattutto con le opere destinate agli incisori di stampe. Tra queste il progetto più ambizioso fu il Liber Studiorum, concepito come emulazione del Liber veritatis di Claude Lorrain con lo scopo di mostrare la varietà della sua produzione; tra il 1807 e il 1819 produsse settantuno delle cento tavole previste.

Il primo viaggio in Europa

Turner compì il primo viaggio in Europa nel 1802, approfittando di una tregua nella guerra contro la Francia. Visitò Parigi, come molti altri artisti, per ammirare le opere portate in Francia da Napoleone, che erano in mostra. Da Parigi si recò in Svizzera. La ripresa delle ostilità rese impossibile i viaggi in Europa per più di dieci anni e Turner non lasciò l’Inghilterra fino al 1817. Nello stesso anno si recò in Belgio, in Olanda e nella valle del Reno. Visitò per la prima volta l’Italia due anni più tardi e da allora fino al 1845 compì regolarmente viaggi all’estero.

A differenza del contemporaneo Constable, che dipingeva i luoghi che meglio conosceva, Turner era ispirato soprattutto dai luoghi che visitava durante i suoi viaggi (visse a Londra tutta la vita, ma la città appare raramente nei suoi dipinti). In particolare le montagne e i laghi svizzeri e il fascino di Venezia furono sempre fonte di ispirazione, accanto alla storia antica, alla letteratura e alla natura. Molti dei dipinti che espose presso la Royal Academy erano inoltre accompagnati da versi stampati nel catalogo e dal 1800 aggiunse poesie che componeva personalmente.-

 Gli anni Trenta

Tempesta di neve - J.MW. Turner
Tempesta di neve

A partire dagli anni Trenta i dipinti di Turner divennero sempre più originali e liberi; il dettaglio perse man mano importanza in favore della resa atmosferica degli effetti di luce e colore. A molti critici questo passaggio risultò incomprensibile, tanto che una delle opere più celebri, Tempesta di neve (Tate, 1842), fu giudicata “saponata e imbiancata a calce”. La ricchezza e la fama di Turner gli permisero di rimanere indifferente a questi attacchi ed egli continuò ad avere molti ammiratori.

I sostenitori di Turner

Il committente più importante di Turner, J.M.W. fu George Wyndham, terzo conte di Egremont (1751-1837), che a differenza degli altri collezionisti comprava opere d’arte contemporanea di autori britannici. Turner lavorò anche a Petworth House, la casa di campagna di Wyndham nel Sussex, e numerosi dipinti si trovano ancora lì (anche se di proprietà della Tate Gallery dal 1984).

Un altro grande sostenitore di Turner fu il giovane Ruskin, che lo incontrò per la prima volta nel 1840 e lo elogiò nel primo volume dei Pittori moderni, pubblicato nel 1843. A quel tempo le opere di Turner erano già quasi astratte, le forme si dissolvono in un pulviscolo di luce e di colore. La pittura è così delicata da apparire quasi sospesa sulla tela: “Sembra che dipinga con vapore colorato, così evanescente e arioso”, scrisse Constable.

Ruskin lasciò precise istruzioni per la ripartizione del patrimonio (voleva fondare una casa di accoglienza “per pittori poveri e caduti in disgrazia”) e per la creazione di una galleria speciale presso la National Gallery in cui esporre alcuni suoi dipinti (possedeva infatti molti quadri che non erano stati venduti o che aveva ricomprato alle aste). Il testamento però fu impugnato da alcuni cugini che riuscirono a ottenere il suo patrimonio in denaro nel 1865. Contemporaneamente la Court of Chancery assegnò tutte le opere rimaste in suo possesso al momento della morte alla National Gallery (circa trecento quadri a olio e 19.000 tra disegni e acquarelli). La maggior parte di questi oggi si trova nella Clore Gallery alla Tate Britain. Alcuni dei più famosi dipinti a olio di Turner invece, sono esposti alla National Gallery.

La valorosa Téméraire - Turner
La valorosa Téméraire, 1839

Esprimere sentimenti umani per mezzo della natura

L’originalità di Turner, J.M.W. non deriva solo dal trattamento della luce e del colore, ma anche dall’uso del potere, della bellezza e del mistero della natura per esprimere sentimenti profondamente umani. Per esempio La valorosa Téméraire (1839, National Gallery, Londra), che raffigura una nave da guerra che ha combattuto nella battaglia di Trafalgar mentre viene trainata verso il cantiere navale dove sarà demolita, non è solo una bellissima scena marina, ma anche una toccante elegia di un’epoca passata.

Alcune curiosità

Per molti anni Turner J.M.V. fu una figura di spicco della Royal Academy (fu insegnante di prospettiva dal 1807 al 1838 e nel 1845-46 sostituì durante una lunga malattia il presidente Martin Archer Shee); tuttavia custodì sempre gelosamente la sua vita privata e col passare degli anni divenne quasi un recluso. A volte si presentava come ‘Mr Booth’, assumendo il cognome dell’amante Sophia Booth; non si sposò mai ma ebbe due relazioni durature, entrambe con vedove, e sembra che abbia avuto diversi figli. Dopo la morte di Turner, Ruskin, che fu suo esecutore testamentario, distrusse molti disegni erotici trovati tra le altre opere, ritenendo che potessero macchiarne la memoria.

Nascita: Londra 23-04-1775;
Morte: Londra 19-12-1851

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