Edy Ongaro
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il miliziano italiano Edy Ongaro ucciso in Donbass 2022

Il foreign fighter italiano Edy Ongaro, detto “Bozambo”, è morto in battaglia in Ucraina

Il 46enne originario di Portogruaro Edy Ongaro era partito per l’Ucraina nel 2016 per combattere con i separatisti russi. Il Coordinamento antifascista ucraino ne ha annunciato la morte: “Con immenso dolore comunichiamo che Edy Ongaro, nome di battaglia Bozambo, è caduto da combattente per difendere il popolo libero di Novorossia dal regime fascista di Kiev”.

Edy Ongaro era latitante dal 2015. Aveva aggredito una barista a cui aveva tirato un calcio all’addome perché si era rifiutata di versargli ancora da bere. Dopo un breve periodo in Spagna, si era arruolato nel battaglione internazionale Prizrak per combattere contro l’esercito di Kiev. “Non mi sento patriota, sono internazionalista e vicino agli esseri umani, i poveri, chi è uguale a me”.”La mia scelta è di restare qui”.

Edy Ongaro, il combattente comunista

Edy Ongaro è cresciuto ispirandosi ai valori del Partito Comunista. “Mi sento vicino agli esseri umani e ai poveri, in ogni Stato e in ogni parte del globo che viene calpestata e questo umano ribellarsi che ce l’ha insegnata i nostri nonni durante la Resistenza è giusto che venga” ha affermato durante un’intervista.

Sulla sua pagina Facebook è possibile rintracciare la motivazione della sua scelta “radicale” di partire per il Donbass. Era, infatti, intenzionato a combattere  lo “strumento imperialista” dell’Europa occidentale e capitalista. “Massacrare i civili neo-russi non ha mai portato fortuna a chi arrivava da ovest”, ha commento in un post richiamando i falliti tentativi di Napoleone di Hitler di conquistare la Russia.

La famiglia e gli amici

È stato l’amico Massimo Pin ha riportare la notizia della morte in Italia: “Mi hanno chiamato questa mattina presto dal Donbass. Mi ha contattato David Cacchione, della Carovana Antifascista. Inizialmente sapevano solo che la vittima era un italiano, poi ci hanno confermato che era lui. Mi hanno chiesto di contattare la famiglia”.  Gli amici lo definivano “fragile” e affermano che il martirio per la difesa dei deboli ha riscattato la sua esistenza.

Dalle parole dello zio di Edy, Rino Ongaro, traspare un misto tra rabbia e tristezza: “Quando vai in quei posti sai che è pericoloso, che c’è un rischio alto”. “Veniva spesso a casa mia a pranzo, mi faceva compagnia, ha aggiunto.

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