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Ucraina, è iniziata la battaglia nel Donbass: ecco perché è il grande obiettivo di Putin

Donbass: iniziata l’offensiva nella zona est dell’Ucraina

Siamo arrivati al 55esimo giorno di guerra in Ucraina e nella scorsa notte è iniziata la fase due del conflitto con l’offensiva sul Donbass. I Russi hanno avviato l’attacco alla zona orientale del Paese, alla conquista dei territori a maggioranza filo-russa. Ad annunciarlo è stato il governatore ucraino della regione Lugansk, Sergei Gaïdaï, che ha definito la situazione “un inferno“.

“Non importa quanti soldati russi arriveranno, noi ci difenderemo”, queste le parole del presidente Volodymyr Zelensky.

Guerra ucraina: iniziati gli attacchi sul Donbass

Nella notte scorsa si sono verificati violenti bombardamenti contro alcune cittadine delle regioni Donetsk e Lugansk, nonché molti movimenti di terra. I Russi hanno conquistato Kreminna, cittadina poco più a ovest della città di Lugansk, dopo giorni di intensi bombardamenti.

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Zelensky ha dichiarato che è iniziata la tanto attesa offensiva russa nella zona est dell’Ucraina. “Possiamo affermare adesso che le truppe russe hanno iniziato la battaglia per il Donbass per cui si preparavano da tempo. Una parte dell’esercito russo è consacrato a questa offensiva”, ha scritto il presidente ucraino su Telegram.

Ha poi incoraggiato i suoi soldati, definendosi grato verso tutte le città eroiche che “difendono il destino di tutta l’Ucraina frenando le forze degli invasori”. Zelensky è anche tornato a chiedere armi all’Occidente, dichiarando che ogni ritardo nelle forniture costituisce un permesso alla Russia per uccidere il suo popolo. Nel frattempo, a Mariupol la situazione è tragica. Un grande numero di civili, tra bambini, anziani e donne, si è rifugiato nell’acciaieria Azovstal per sfuggire agli attacchi nemici.

Ucraina: perché il Donbass fa gola a Putin?

Ci sono alcune motivazioni, anche politiche e strategiche, dietro l’obiettivo di conquista del Donbass di Putin. Per lui sarebbe una grande vittoria, poiché si tratta di una zona da anni rivendicata dalla Russia in quanto abitata da molti russofoni. A seguito della Rivoluzione d’Ottobre, la regione si era ribellata allo Zar e aveva dato vita alla Repubblica sovietica del Donec-Krivoj Rog. Tuttavia, il vertice bolscevico aveva deciso poi di annetterla alla Repubblica sovietica Ucraina.

Per questo motivo, Kiev la rivendica da sempre come proprio territorio. Lo scontro tra Ucraina e russofoni si è radicalizzato nel 2014, quando la Crimea venne annessa alla Federazione Russia con un referendum mai riconosciuto internazionalmente.

Dunque, da un lato c’è un aspetto linguistico e politico non indifferente. Ma dall’altro, questa regione nasconde anche un grande tesoro, formato da carbone, gas naturale e uranio. Non solo. Si trovano anche titanio, manganese, ferro e metalli rari. Prodotti che chiaramente fanno gola ai due Paesi in guerra, ma anche ai rispettivi alleati.

 

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Editor: Susanna Bosio

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