Dizionario Arte

Uffizi

Firenze. Principale galleria pubblica fiorentina. Il nucleo della collezione è costituito dal tesoro di opere d’arte posseduto dalla famiglia Medici. La costruzione del palazzo degli Uffizi iniziò nel 1560 sotto la guida del Vasari per volere di Cosimo I de’ Medici, granduca di Toscana. Originariamente l’edificio ospitava gli uffici del governo fiorentino, da cui il nome. Nel 1565 Vasari costruì un corridoio sopra il Ponte Vecchio per collegare gli Uffizi a Palazzo Pitti. Gli Uffizi furono completati nel 1580 e poco dopo Francesco I de’ Medici (figlio di Cosimo) adattò l’edificio a spazio espositivo dove collocare la collezione di famiglia. In seguito il palazzo subì continue modifiche, ampliamenti e ristrutturazioni (fu danneggiato dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, da un’inondazione nel 1966 e da un’esplosione nel 1993) ma rimane la migliore testimonianza della maestria del Vasari come architetto.

L’ultima discendente della famiglia de’ Medici, Anna Maria Luisa, donò la collezione alla cittadinanza nel 1737; durante il suo regno (1765-90) il gran duca Pietro Leopoldo (più tardi imperatore Leopoldo II; vedi Asburgo) fu artefice della trasformazione definitiva degli Uffizi in galleria pubblica. Egli riorganizzò le collezioni rendendole più coerenti, incaricò un gruppo di studiosi (tra cui il Lanzi) della loro cura e permise al pubblico di visitarle gratuitamente. Nel XIX secolo gli Uffizi subirono una radicale risistemazione. Molti reperti archeologici furono spostati al Museo archeologico, mentre le sculture medievali e rinascimentali insieme alla ricca collezione di arte applicata furono trasferite al Museo del Bargello. Le collezioni pittoriche furono arricchite dalle opere dei primi pittori italiani, acquisite grazie alla soppressione di chiese e monasteri e alla confisca dei beni di proprietà delle congregazioni religiose. Sebbene siano famosi per la loro incomparabile collezione di dipinti del rinascimento fiorentino, gli Uffizi possiedono anche importanti opere appartenenti ad altre scuole, italiane e non (per esempio la pala d’altare Portinari di Hugo Van der Goes), e una straordinaria raccolta di sculture antiche. La raccolta di opere conservate nel Gabinetto dei disegni e delle stampe è una delle più raffinate al mondo e la galleria degli autoritratti degli artisti, voluta dal cardinal Leopoldo de’ Medici nel XVII secolo, non ha paragoni.

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