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Scozia UK, Corte Suprema contro l’indipendenza nel 2022

Secondo la Corte Suprema UK la Scozia non può indire un secondo referendum sull’indipendenza senza il consenso del governo di Londra

La Corte Suprema del Regno Unito ha stabilito che la Scozia non può promuovere un referendum per l’indipendenza senza l’approvazione del governo centrale. La premier scozzese Nicola Sturgeon accetta la sentenza ma il progetto continua: “la democrazia scozzese non verrà negata”.

Scozia, dalla Corte Suprema Uk stop al referendum sull’indipendenza

Il giudizio della Corte Suprema ha irritato i nazionalisti di Edimburgo che sognano l’indipendenza da Londra. In particolare, la prima ministra del governo semi-autonomo e leader dell’SNP (Scottish National Party), Nicola Sturgeon, aveva in progetto di indire un referendum il prossimo 19 ottobre con la domanda: “La Scozia dovrebbe essere un Paese indipendente?”.

I giudici della Corte Suprema però, come ampiamente pronosticato, hanno respinto l’istanza dicendo che Edimburgo non ha il potere per farlo perché è prerogativa di Westminster. Il governo di Londra ha rifiutato di dare il consenso formale perché la consultazione popolare del 2014 vide perdere gli indipendentisti scozzesi. Il voto, cruciale per l’intera vicenda, sulla Brexit avvenne due anni dopo nel 2016.

La Sturgeon dopo la sentenza ha subito commentato con una serie di tweet. “Pur delusa, rispetto la sentenza della Corte Suprema che però non fa le leggi, le interpreta solo.
Una legge che non consente alla Scozia di scegliere il proprio futuro senza il consenso di Westminster espone come fantasia qualsiasi nozione del Regno Unito come partenariato volontario e, al contrario, promuove la causa indipendentista”.

 

“La democrazia scozzese non sarà negata. La sentenza odierna blocca una via affinché la voce della Scozia venga ascoltata sull’indipendenza, ma in una democrazia la nostra voce non può e non sarà messa a tacere”, ha aggiunto la premier. Se questa via è bloccata, Sturgeon e gli scozzesi interpreteranno le prossime elezioni generali come un referendum “de facto” per mandare un segnale politica a Londra. “Dobbiamo e troveremo un altro mezzo democratico, legale e costituzionale attraverso il quale il popolo scozzese possa esprimere la propria volontà. A mio avviso, questa possono essere solo le elezioni generali”, ha affermato.

Il presidente della Corte, Lord Reed, ha dichiarato: “Un referendum tenuto legalmente avrebbe importanti conseguenze politiche relative all’unione e al Parlamento del Regno Unito”, “È quindi chiaro che il disegno di legge proposto ha più di una connessione consequenziale con le questioni riservate dell’Unione di Scozia e Inghilterra e la sovranità del Parlamento del Regno Unito”, ha aggiunto.

Il sentimento indipendentista divide di fatto in due la Scozia ma i favorevoli alla separazione da Londra vantano la maggioranza nel parlamento di Edimburgo, visto che l’SNP e i Verdi assieme hanno oltre il 50% dei seggi. Il premier britannico Rishi Sunak ha detto che questa sentenza chiarisce definitivamente l’impossibilità di un nuovo referendum e che durante il suo mandato non darà il consenso.

 

Foto di copertina: Reuters

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Editor: Lorenzo Bossola

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