Umberto eco, a 90 anni dalla sua nascita torna ‘Filosofi in libertà’
Umberto eco, a 90 anni dalla sua nascita torna ‘Filosofi in libertà’: tutte le iniziative per ricordarlo
Oggi, 5 gennaio 2022, il grande Umberto Eco avrebbe compiuto 90 anni: era nato nel 1932 ad Alessandria. Semiologo, filosofo, scrittore, saggista, accademico, bibliofilo, medievista. Scomparso ormai sei anni fa, all’età di 84 anni, a Milano nel 2016. Le esequie furono celebrate in forma laica al Castello Sforzesco, davanti a casa. Autori ed editori hanno anche suddiviso la sua biblioteca.
Il grosso andrà a Bologna, città in cui Eco insegnò per decenni in università, dove verrà riprodotta la disposizione originale dei libri in casa Eco (e ci sarà una versione online in 3D). I volumi più antichi e preziosi sono rimasti a Milano, conservati alla Biblioteca Braidense.
Umberto eco, la sua biografia in breve
Umberto Eco nasce ad Alessandria il 5 gennaio del 1932 da una coppia di impiegati. Vive una gioventù non molto diversa da quella dei suoi coetanei: è troppo piccolo per andare in guerra e studia al liceo classico di Torino, al termine del quale decide di intraprendere la carriera universitaria laureandosi in Filosofia Medievale con una tesi su San Tommaso d’Aquino e la sua concezione di estetica.
Fino al 1959 ha lavorato ai programmi culturali della RAI e presso la casa editrice Bompiani. Dal 1971 è professore di Semiotica all’Università di Bologna. Ha tenuto anche vari cicli di lezioni nelle università statunitensi e al Collège de France. Umberto Eco collabora con quotidiani e riviste, italiane e straniere. Durante tutta la sua vita lavora per numerose riviste, anche straniere, ed è il primo italiano a interessarsi alla cultura di massa che in quegli anni sta prendendo piede.
In seguito Umberto Eco ha sviluppato le sue ricerche soprattutto nella semiotica, con ‘La struttura assente’ (1968) e il ‘Trattato di semiotica generale’ (1975). Ha inoltre una vena di umorista colto, testimoniata in particolare da ‘Diario minimo’ (1963) e da ‘Il secondo diario minimo’ (1992). E’ diventato famoso in tutto il mondo con ‘Il nome della rosa’ (1980), un romanzo ambientato nel Medioevo, che unisce un intreccio giallo a problematiche filosofiche e politiche. Jean-Jacques Annaud ha tratto anche un film da questo romanzo.
Con la sua ideologia Eco riesce a sconvolgere le menti degli studenti e crea una scuola in costante fermento. Si spegne il 19 febbraio del 2016, lasciando un vuoto nel cuore degli italiani.
‘Filosofi in libertà’ in libreria dal 7 gennaio
Per i 90 anni dalla nascita, diverse case editrici hanno in programma pubblicazioni in onore di Umberto Eco. In prima fila La Nave di Teseo, la casa editrice che Eco aveva contribuito a fondare insieme ad Elisabetta Sgarbi ed altri, e che, il 7 gennaio 2022, ripubblicherà ‘Filosofi in libertà’, il testo d’esordio (1958) che Eco stesso, usando lo pseudonimo Dedalus, definì di ‘saggistica leggera’, in forma di filastrocca.
Eco non se la sentì di firmare con il suo nome e cognome quel testo perché aveva timore che potesse compromettere l’inizio della carriera accademica. La nuova edizione ha un’appendice denominata ‘Scrittori in libertà’, in cui Umberto Eco parla allo stesso modo di grandi autori come Proust o Mann. “Sia di monito per le generazioni a venire: scherzare, sì, ma seriamente” diceva Eco.
“Con Mario Andreose, a La nave di Teseo, abbiamo cercato di fare scoprire ai lettori aspetti di Eco meno noti”, spiega Elisabetta Sgarbi. Con ‘Filosofi in libertà’ si potrà ripassare la storia della filosofia tra allegre risate, con il gusto della parodia e il ritmo delle filastrocche”. Ecco Le dichiarazioni di Mario Andreose.
Appuntamento in edicola il 9 gennaio 2022, invece, per ‘Sulle spalle di un gigante’, raccolta inedita di articoli, saggi e riflessioni di Eco che verrà venduta in cinque volumi con ‘Repubblica’. ‘Echi di Eco’ sarà invece il titolo del fascicolo monografico del 2022 dedicato allo scrittore dai Quaderni dell’Aldus Club, con disegni di Tullio Pericoli e brevi saggi sulle varie sfaccettature di Eco: editore, romanziere, professore, conferenziere, bibliofilo.
Gli appuntamenti televisivi per i 90 anni dalla nascita di Umberto Eco
In occasione dei 90 anni dalla sua nascita, su Rai 1 si ricorderà Umberto Eco con ‘Sottovoce’, in chiusura di palinsesto giornaliero, all’1.15. Una puntata interamente dedicata al ricordo di Eco, in cui si riproporranno interviste a lui e alle persone a lui più vicine. La puntata de ‘La Grande Storia – Anniversari’, in onda su Rai3 alle 15.25, condotta da Paolo Mieli, dal titolo ‘Eco, unico e multiplo’, esplorerà le molteplici sfaccettature dell’intelletto di Eco.
Umberto Eco sarà ricordato da tutte le reti, nazionali e regionali. In particolare, la Tgr Puglia realizzerà un servizio sul rapporto tra Eco e la casa editrice Laterza, mentre un rappresentante dell’Università di Bologna sarà ospite del TG regionale dell’Emilia Romagna, per ricordare il contributo di Umberto Eco per l’Ateneo della città.
Su Rai Storia ‘Il giorno e la storia’, in onda a mezzanotte e in replica alle 8.30, alle 11.30, alle 14.00 e alle 20.10 ricostruirà la grande carriera dello scrittore. ‘La Rosa dei Nomi – Dietro il capolavoro di Eco’, in onda alle 18.30, analizzerà i due processi creativi che hanno portato alla nascita del best-seller “Il nome della rosa” e del film omonimo.
Il portale di Rai Cultura pubblicherà il web doc “Umberto Eco”, un documento ricco di contenuti e approfondimenti sulla sua vita, le sue opere, e soprattutto sulla sua formidabile erudizione e versatilità intellettuale, mentre su RaiPlay saranno disponibili, in Home Page e nella sezione Teche, Collezione Umberto Eco, una raccolta di servizi da programmi Rai, con 7 interviste allo scrittore e 11 contenuti legati al romanzo “Il nome della rosa” e al suo adattamento cinematografico e Lezione di semiotica, una lezione televisiva di Eco, trasmessa dalla Rai il 16 giugno 1974 nell’ambito della rubrica culturale “Settimo giorno”.
Il silenzio sui 90 anni dalla nascita di Umberto Eco
Nonostante tutte le iniziative elencate sopra, in città non lo si celebra. Le parole di Eco: “Nessun convegno, nessuna giornata di studi, nessun incontro su di me e sulle mie opere, sul mio pensiero e sulla mia vita sia autorizzato per almeno dieci anni”. Però, a Bologna gli hanno intitolato la piazza coperta della biblioteca Salaborsa, quando era passato un mese dalla scomparsa.
E non è che sono stati scomunicati: la biblioteca moderna e l’archivio del Professore sono stati dirottati proprio là, alla Biblioteca Universitaria di Bologna. Forse Eco li ha perdonati, sentendosi tutelato dalla scelta del luogo: quando scriveva che bisognerebbe vietare d’intitolare una via a una persona per almeno cent’anni dopo la morte temeva qualcosa più della «damnatio memoriae».
E cioé che, associato a una strada malfamata, «il nome dell’infelice sarebbe stato usato nei secoli dei secoli per riferimenti salaci». L’aveva pure scritto. Ma forse non gli sarebbe dispiaciuta l’intitolazione della scuola dove ha studiato e ha conosciuto coloro che sarebbero divenuti gli amici di una vita.
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