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Un piano Marshall per ricostruire l’Ucraina: la proposta di Draghi per il dopoguerra

Draghi propone un piano Marshall per la ricostruzione dell’Ucraina

Mario Draghi ha scelto il palco dell’Atlantic Council, negli Stati Uniti, come luogo da cui lanciare la sua road map per la fine della guerra di Putin. Un “piano Marshall” per ricostruire l’Ucraina e i territori che l’esercito russo ha raso al suolo in questi due mesi di conflitto.

Intanto, sul campo di battaglia non sembrano emergere segnali di una de-escalation. Durante la notte i Russi hanno lanciato 18 missili contro la città di Komyshuvakha, nella regione di Zaporizhzhia. Un morto, tre feriti e oltre una decina di case distrutte.

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Draghi: “Necessario continuare a sostenere l’Ucraina”

Mario Draghi ha concluso il suo viaggio negli Stati Uniti all’Anthem Theatre, in una serata organizzata dall’Atlantic Council. Il nostro Presidente del Consiglio è stato premiato come personaggio dell’anno direttamente da Janet Yellen, segretaria al Tesoro americano, che l’ha definito “economista di talento e instancabile funzionario pubblico”.

L’Ucraina era rappresentata in sala dall’ambasciatrice in Usa Oksana Markarova ed è stato prodotto un videomessaggio del presidente Zelensky. Ha ricordato il dramma che sta affrontando il suo popolo e il sacrifico dei suoi concittadini per la sicurezza di tutta l’Europa. Al termine del video è scattata la standing ovation e un lungo applauso all’interno dell’Anthem.

In merito all’Ucraina, nel suo discorso Mario Draghi l’ha definita un Paese amico. È fondamentale continuare a sostenere “il coraggio degli ucraini, che combattono per la loro e la nostra libertà”. “Adesso – ha aggiunto – è il momento di continuare a infliggere sanzioni alla Russia, ma bisogna fare di tutto per raggiungere il cessate il fuoco e una pace duratura”.

Il piano Marshall per l’Ucraina

Come ha osservato il premier, questa guerra ha avvicinato Stati Uniti ed Europa, lasciando isolata la Russia. E bisogna iniziare a preoccuparsi degli strascichi che questi stravolgimenti geopolitici avranno nel lungo termine. “Serve pensare alla ricostruzione di città, impianti industriali e campi, che richiederà un enorme sostegno finanziario”, ha sottolineato.

Dunque, un “piano Marshall, come quello che ha contribuito alle relazioni speciali tra Europa e Stati Uniti”. Secondo Draghi è fondamentale che i Paesi occidentali continuino a fornire tutto il loro supporto all’Ucraina anche quando il conflitto sarà terminato. “Dovremo stare con l’Ucraina per molto tempo dopo la fine della guerra e garantire che le sue istituzioni democratiche rimangano forti, stabili e vivaci”, ha spiegato.

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Draghi: il piano Marshall per l’Ucraina e il richiamo all’UE

“Per me essere qui significa che un pezzo dell’Unione Europea è qui. Sono felice di trovarmi qui non solo come Italiano ma anche come Europeo“, così Draghi ha risposto all’accoglienza ricevuta da Nancy Pelosi all’Atlantic Council. E, infatti, fondamentale nel suo discorso è stato anche il richiamo all’Ue. “Le scelte che l’Europa deve fare sono estremamente semplici. Possiamo essere padroni del nostro destino o schiavi delle decisioni altrui”. L’atteggiamento giusto, secondo il premier, è quello utilizzato nel corso di questi due anni di pandemia, con una risposta comune tra Paesi.

Draghi, inoltre, ha sottolineato che ora la guerra è cambiata e ci si sta rendendo conto che la Russia non è invincibile. Infatti, ha riportato le parole che Vladimir Putin gli aveva rivolto durante la loro ultima telefonata: “I tempi non sono maturi”. Una risposta che oggi non vale più, perché un tempo era l’atteggiamento di chi pensava di avere un vantaggio sul campo che poi ha perso.

Ora lo sforzo deve essere quello di portare tutti i Paesi intorno a un tavolo negoziale, Usa e Russia compresi, e con l’Ucraina protagonista, in modo da raggiungere la pace una volta per tutte.

 

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Editor: Susanna Bosio

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