Dizionario Arte

Utrillo, Maurice

Utrillo, Maurice. Pittore francese. Figlio illegittimo di Suzanne Valadon, prese il cognome dal pittore spagnolo Miguel Utrillo (1862-1934) che lo riconobbe legalmente per aiutarlo (il suo vero padre, secondo alcune fonti, era Puvis de Chavannes, che aveva quarant’anni più della Valadon).

Iniziò a dipingere nel 1902 con l’incoraggiamento della madre che sperava in questo modo di allontanarlo dall’alcolismo da cui era affetto fin dall’infanzia. La Valadon gli impartì le prime lezioni, ma Utrillo fu sostanzialmente un artista autodidatta. Espose le sue opere per la prima volta al Salon d’Automne nel 1909.

Nel 1923 una mostra di opere sue e della madre riscosse un notevole successo, che gli fruttò, oltre all’acclamazione della critica, un certo benessere economico. Malgrado ciò Utrillo perseverò nell’alcolismo (nel 1934 la Tate Gallery annunciò erroneamente in un catalogo la sua morte causata dall’abuso di alcol, ne seguì un processo per diffamazione contro i responsabili, poi conclusosi con un accordo tra le parti). Dedicò gli ultimi anni della sua vita alla religione e alla pittura.

Utrillo fu un artista prolifico, dipinse principalmente scene ambientate nelle strade di Montmartre e vedute di chiese e cattedrali (Chiesa a St Hilaire, 1911 ca, Tate Gallery, Londra). Il periodo tra il 1910 e il 1916 è conosciuto come “periodo bianco” per il predominio nei suoi dipinti dei toni lattiginosi e calcarei (talvolta mischiava la pittura con il gesso per accentuare la sensazione di chiarore); durante questi anni Utrillo realizzò i suoi capolavori.

Le sue opere trasmettono un senso di solitudine e di vuoto emotivo e possiedono una spiccata sensibilità per i toni e le atmosfere, anche se Utrillo dipingeva spesso non dal vero ma da cartoline. Le opere tarde sono più vivaci ma meno toccanti. I suoi lavori si trovano in molti musei e, senza dubbio per la loro apparente semplicità, sono tra i quadri di artisti moderni maggiormente falsificati.

Nascita: Parigi 1883; Morte: Dax 1955

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