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Vaiolo delle scimmie in Italia, cosa sappiamo 22

Un caso accertato allo Spallanzani di Roma e due sospetti. Ecco cosa sappiamo del vaiolo delle scimmie in Italia

All’ospedale Spallanzani di Roma è stato identificato il primo caso di vaiolo delle scimmie in Italia. Il paziente si è presentato mercoledì notte al pronto soccorso del Policlinico Umberto I, poco dopo essere rientrato dalle Isole Canarie. Il virus è generalmente diffuso in Africa (Ghana e Nigeria in particolare), ma dal 14 maggio ha colpito circa venti persone tra Regno Unito, Spagna, Svezia, Portogallo e USA.  

“Il ministero della Salute sta monitorando attentamente i casi di vaiolo delle scimmie segnalati in Italia e che sarebbero al momento pochi e ha allertato le Regioni per un tracciamento degli eventuali casi. Anche l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha attivato una task force per seguire al meglio l’evoluzione della situazione. Al momento nel nostro Paese non si registra una situazione di allarme ed il quadro è sotto controllo”, come riporta l’ANSA.

Cos’è il vaiolo delle scimmie (monkeypox) e come si trasmette?

È una malattia infettiva generata da un virus (monkeypox virus) della stessa famiglia del virus del vaiolo (smallpox) diffuso nelle scimmie e roditori dell’Africa. Gli esperti affermano che è meno grave del vaiolo, a volte simile alla varicella (chichenpox), e le probabilità di infettarsi sono più basse. Ciononostante, in passato si sono registrate delle morti nell’Africa occidentale causate da questo virus.

La trasmissione del virus avviene tramite “le goccioline di saliva (droplet) e il contatto con le lesioni o i liquidi biologici infetti”, come riferisce lo Spallanzani. Il virus può anche essere diffuso dal contatto con animali infetti come scimmie, ratti e scoiattoli, o da oggetti contaminati, come lenzuola e vestiti.

Non è considerato un virus sessualmente trasmissibile, ma è molto probabile che possa essere trasmesso durante i rapporti intimi per contatto diretto con fluidi corporei infetti. “Raccomandiamo però prudenza nei contatti stretti o sessuali che presuppongano uno scambio di fluidi corporei, soprattutto se sono presenti lesioni cutanee o sintomi febbrili”, lo afferma Anna Teresa Palamara del dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss.

Al momento un individuo senza sintomi non è ritenuto contagioso ma viene lo stesso sottoposto a controlli e monitorato.

I sintomi e trattamento

I sintomi iniziali prevedono febbre, mal di testa, gonfiori, dolori muscolari e stanchezza. Successivamente, i linfonodi del collo si ingrossano e inizia un rash cutaneo che si trasforma in bolle a partire dalla faccia per poi diffondersi in tutto il corpo, i palmi delle mani e le piante dei piedi sono generalmente colpiti. L’infezione guarisce spontaneamente in circa 2/4 settimane senza una terapia specifica. Il periodo di incubazione dura circa 2 settimane dal contagio.

La vaccinazione contro il vaiolo ha dimostrato di essere efficace all’85% nella prevenzione del vaiolo delle scimmie.  La Spagna, infatti, ordinerà migliaia di dosi di vaccino contro il vaiolo da utilizzare contro il vaiolo delle scimmie. Il vaccino rende anche meno gravi i sintomi qualora la malattia si presentasse.

Nei prossimi giorni in DNA del virus verrà sequenziato per intero.

 

Fonti: la Repubblica; BBC

Cover Photo: BBC – Getty Images

 

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Editor: Lorenzo Bossola

 

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