Dizionario Arte

Valentin de Boulogne

(o Le Valentin o Moïse Valentin). Pittore *caravaggesco francese, attivo a Roma almeno per la parte nota della sua carriera (documenti lo danno sicuramente lì dal 1620, ma probabilmente vi era arrivato parecchio prima). La sua vita è abbastanza oscura e il suo vero nome è sconosciuto; Moïse (la forma francese di Mosè), nome talvolta usato per riferirsi a lui, non è all’origine un nome proprio ma una storpiatura italiana del francese monsieur (signore). Realizzò il maggior lavoro pubblico –Il Martirio di san Processo e san Martiniano (1629-30, Pinacoteca Vaticana), commissionatogli dal cardinale Francesco Barberini per San Pietro, come tributo al Martirio di sant’Erasmo di Poussin. Sono attribuiti a Valentin più di ottanta dipinti che, benché di vario soggetto -religioso, mitologico, di genere, ritratti -sembrano presentare spesso gli stessi modelli. In genere il suo lavoro è connotato da una dignità solenne, di grande effetto, a volte melanconica, ma sapeva anche creare un vivido senso di minaccia nelle raffigurazioni di sinistre taverne e covi di gioco d’azzardo (The card-sharps, Gemäldegalerie, Dresda). Fu uno dei migliori seguaci di Caravaggio e rimase fedele al suo stile anche quando era ormai fuori moda a Roma. Baglione sostiene che sia morto per aver fatto un bagno freddo in una fontana dopo essersi ubriacato; la sua morte fu molto compianta dalla comunità artistica della città. Nascita: Coulommiers 1591; Morte: Roma 1632

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