Valenza città creativa unesco
Arte

Valenza città creativa Unesco: la candidatura (e perché lo merita)

Valenza è terreno fertile degli artigiani orafi. E la sua candidatura a città creativa Unesco è vetrina di tanti sacrifici nel nome dell’inventiva

Valenza città creativa Unesco: se ne parlava da tempo. Da gennaio, per l’esattezza. Ma la pandemia da Covid-19, il lockdown e la lentezza della burocrazia italiana ne hanno rimandato la sua candidatura. Oggi, però, è ufficiale. Valenza ha inviato la sua candidatura a Creative Ceties Unesco.

Città creative italiane tutelate dall’Unesco.

In Italia sono undici le città creative patrimoni0 dell’Unesco. Questo riconoscimento, fondato nel 2004, ha lo scopo di tutelare e promuovere le città “che hanno identificato la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile ed è  divisa in sette aree corrispondenti ad altrettanti settori culturali (Musica, Letteratura, Artigianato e Arte Popolare, Design, Media Arts, Gastronomia, Cinema)“, si legge sul sito di Unesco Italia.

Le attuali città creative a cui si dovrebbe aggiungere Valenza

Gianluca Barbero, sindaco di Valenza

Le località insignite del titolo di Città creative sono: nel 2006, Bologna per la musica (ricordiamo Lucio Dalla n.d.r.); 2013, Fabriano (artigianato e arte popolare); 2015, Roma per il cinema (citiamo solo Cinecittà ma la lista sarebbe lunga); 2015,

Parma per la gastronomia (detiene il record di prodotti Dop e Igp); 2016, Torino per il design (il Salone di Torino, ad esempio); 2017, Milano per la Letteratura (la città ha dato i natali a nomi di gran spessore della letteratura italiana.

Alda Merini, Alessandro Manzoni, Dario Fo per citarne alcuni); 2017, Pesaro per la musica (Gioacchino Rossini nacque nella città marchigiana il 29 febbraio del 1972); 2017, Carrara per l’artigianato e arte popolare (città riconosciuta a livello mondiale per l’estrazione del pregiato marmo con il quale sono state realizzate le più celebri opere di Michelangelo Buonarroti).

E ancora, nel 2017, Alba per la gastronomia (apprezzato il suo tartufo bianco); 2019, Biella per l’artigianato (oltre 1200 realtà artigianali delle 11500 distribuite sul territorio piemontese); 2019, Bergamo per la gastronomia (famosa è la produzione dei formaggi).

L’arte orafa di Valenza patrimonio immateriale dell’umanità

Molti degli orafi italiani si sono formati a Valenza, città che pullula di laboratori artigiani e scuole che insegnano il mestiere. Per comprendere la loro concentrazione e quanto questa attività sia fiorente, negli anni è stato realizzato il primo archivio storico degli orafi di Valenza.

Le parole di Gianluca Barbero, sindaco della città per Valenza città creativa Unesco

“La rete delle città creative Unesco promuove la cooperazione fra città che hanno fatto della propria creatività l’elemento strategico per la propria affermazione, sociale e produttiva.

Sono orgoglioso di aver promosso questo iter che ha ottenuto l’unanimità in Consiglio Comunale da parte di tutte le forze politiche rappresentate. Valenza ha tutte le carte in regola per entrare nel novero delle città che, nel mondo, hanno saputo distinguersi nel settore “design”, ambito nel quale concorre.

Qui da noi l’arte orafa è sinonimo di sviluppo sociale ed economico e rappresenta la nostra ricchezza, in tutti i sensi. La strada è ancora lunga, ma sono molto fiducioso: lascio in eredità a chi mi succederà questa straordinaria opportunità di affermazione per Valenza e per i valenzani”.

 

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