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Variante Delta Italia, il Covid torna a fare paura: quali rischi?

La variante Delta spaventa anche l’Italia: fra focolai e resistenza al vaccino, ecco cosa sappiamo

Nonostante l’estate alle porte, il Covid continua a rappresentare una minaccia reale e presente, soprattutto per la variante Delta, di origine indiana.

Il nuovo ceppo è ormai predominante nel Regno Unito, dove ha causato 6 decessi di persone già immunizzate e rischia di rallentare le riaperture. La circolazione della variante Delta in Italia sembra ancora limitata, ma i focolai a Milano e Brindisi e la maggiore presa sugli adolescenti preoccupano. Dalla contagiosità e letalità alla resistenza ai vaccini, ecco tutto quello che c’è da sapere.

Caratteristiche della variante Delta del Covid

Variante Delta, variante indiana, Covid B.1.617. Questi gli epiteti che individuano il ceppo del Covid-19 ad oggi più temuto. Individuato inizialmente nello stato del Maharashtra lo scorso Ottobre, il nuovo genoma si è rapidamente diffuso in tutta l’India, causando l’ecatombe che settimane fa ha occupato i titoli dei principali quotidiani. Con l’arrivo in Europa, soprattutto in Regno Unito, gli scienziati hanno avuto occasione di osservarne più da vicino le caratteristiche.

La variante Delta sembra avere un tasso di contagiosità più alto del 40-60% rispetto alla variante inglese, ad oggi prevalente e che a sua volta era più contagiosa del ceppo base del 50%. Fortunatamente, la letalità si attesterebbe all’1%, in linea con le altre varianti attualmente in circolazione.

In UK la variante Delta fa paura

L’allarme è partito dal Regno Unito, dove, nonostante la poderosa campagna vaccinale degli scorsi mesi, l’allentamento delle restrizioni è stato messo in stand-by dall’avanzata della variante Delta, che corrisponderebbe ormai al 90% dei casi. Il dato che più di tutti fa tremare è quello sulle 42 persone morte finora in UK per il ceppo indiano: 12 di queste avevano già ricevuto due dosi di vaccino, 7 la prima. Per questo, a Downing Street si sta valutando se rimandare lo sblocco delle restrizioni, previsto per il 21 Giugno.

Variante indiana Covid

In Italia, al momento, la circolazione del ceppo sarebbe sotto l’1%, valore con tutta probabilità sottostimato, in quanto i principali vettori sarebbero i giovani. Lo conferma il focolaio della variante Delta scoperto giorni fa nella palestra Virgin di Città Studi, a Milano. La buona notizia è che dei dieci contagiati, di cui uno già immunizzato, nessuno è attualmente ricoverato.

Variante Delta e vaccini: quanto rischia l’Italia?

Quello che molti si chiedono ora è se la campagna vaccinale attualmente in corso sarà sufficiente ad evitare una nuova impennata dei casi in autunno. Esponenti della comunità scientifica hanno aspramente criticato la strategia adottata in Gran Bretagna, dove le seconde dosi sono state ritardate notevolmente, preferendo estendere la prima dose alla maggior platea possibile.

Come sappiamo, in Italia si è seguita una strategia diversa, anche sulla scelta dei vaccini. Dopo i dubbi su AstraZeneca, Figliuolo ha dato precedenza ai sieri ad mRna, che sembrerebbero i più resistenti alla variante indiana. Uno studio inglese dimostra che l’efficacia della doppia dose Pfizer contro il ceppo Delta è del 70%, inferiore al 95% contro quello inglese, ma comunque rilevante. Segno che la campagna vaccinale rappresenta ancora il mezzo di difesa più potente a nostra disposizione.

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