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Varriale e le accuse: “ho sbagliato ma non sono un mostro”

La versione di Varriale:”ci siamo colpiti entrambi ma ero messo peggio io”

Varriale finito a processo dopo le accuse di stalking e violenza da parte della ex compagna; in un’intervista a Repubblica ha chiarito: “Lo so benissimo, ho fatto qualcosa che non può e non deve essere fatto. Mai. So anche che non sono il mostro di Milwaukee e penso che sia giusto dire come sono andati i fatti”

Varriale e l’intervista a Repubblica

Varriale ha ricostruito la sua versione dei fatti. I fatti risalgono allo scorso 6 agosto. Varriale e la “Signora” (chiama così la donna, per tutta la durata dell’intervista) avevano iniziato a frequentarsi da novembre. Lei era già sposata, ma definiva la sua relazione come triste e insoddisfacente. I due si vedevano a Roma, a casa di Varriale, “una settimana sì e una no”. Varriale le avrebbe chiesto più volte di scegliere tra lui e il marito. ” A maggio però con tappa intermedia aveva affittato una casa a Roma poco distante dalla mia. Però le ho detto:

il 15 luglio dopo gli Europei o prendi una decisione o la finiamo. Non ebbi risposta.

Qualche giorno dopo i due hanno avuto un’altra brutta lite, Varriale ha detto:

Ha dato di matto e mi ha tirato un computer in faccia.

Ma hanno deciso comunque di partire per una vacanza in Costiera Amalfitana insieme. Al rientro a Roma, la sera del 5 Agosto hanno avuto un’altra brutta lite:

Mi ha provocato. Ha cominciato ad accennare alle mie avventure, ma non sono caduto nelle provocazioni e me ne sono andato.

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Varriale, accusato dalla ex compagna per violenze e stalking si difende: “ho sbagliato ma non sono un mostro”.

La lite del 6 agosto: “non le ho mai messo le mani al collo”

Il 6 agosto i due hanno avuto la lite peggiore, a seguito della quale la ex compagna è stata ricoverata 5 giorni in ospedale. Riguardo l’accusa per violenza sporta dalla donna, Varriale ha affermato:

Non le ho mai messo le mani al collo. Al Gemelli le hanno fatto una prognosi, di cinque giorni… Un’abrasione alla base del collo…solo un’abrasione. ci siamo colpiti tutti e due. Non l’ho picchiata. Non ho provato a strangolarla.

È stato un litigio. Alla fine avevo l’occhio pesto, quello messo peggio ero io. Lo hanno visto diverse persone, anche nei giorni successivi. Ma io non mi sono fatto refertare. Una colluttazione non è meno grave. È comunque diverso. Io non ho mai picchiato una donna. Sono della scuola che nemmeno con un fiore. Questo è stato il primo 25 novembre in cui non ho moderato o partecipato a qualche evento importante in difesa delle  donne. Non sono un violento semplicemente ho perso il controllo.

Per quanto riguarda l’accusa di stalking invece Varriale ha affermato:

La signora ed io eravamo abituati a scambiarcene trenta-quaranta al giorno. Se mi avesse detto ‘mi disturbi’ sarei sparito. Ci siamo incrociati un paio di volte sotto casa la mattina mentre andavo a correre… abitiamo a due passi. Per quanto riguarda le chiamate notare lei era famosa perché non dormiva mai Si alzava alla tre di notte e cominciava a scrollare il telefono. Una volta era online e ho provato…

Varriale dopo essere stato denunciato dalla “Signora” aveva provato ad offrire 15mila euro per ritirare la denuncia: nell’intervista ha affermato di avere fatto questa mossa sotto suggerimento del suo avvocato:

Un tentativo, suggerito dal mio avvocato, di accorciare la gogna mediatica per me e per lei.Non era per comprare il suo silenzio, la mia immagine era già stata distrutta.

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