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Arte

Velazquez: tanti auguri al grande ritrattista

Diego Velázquez, uno dei più grandi ritrattisti e artisti di epoca barocca, domani avrebbe celebrato il suo compleanno. Tanti auguri grande artista!

Velázquez

nacque a Siviglia il 6 giugno 1599 e morì a Madrid, 6 agosto 1660. Fu un pittore spagnolo, ma soprattutto l’artista più importante alla corte di Re Filippo IV. Il suo nome completo era Diego Rodríguez de Silva y Velázquez.

Fu uno degli artisti più rappresentativi dell’epoca barocca e un grande ritrattista. Attività che raggiunse il suo vertice massimo con la realizzazione del capolavoro Las Meninas nel 1656.

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Diego Velázquez, Las Meninas, 1656, Museo Nacional del Prado

È nato a Siviglia, in Andalusia, qualche giorno prima del 5 giugno 1599, in realtà il 6 giugno è il giorno in cui fu battezzato. Velázquez era il figlio di Juan Rodríguez de Silva, un avvocato di origine ebrea-portoghese, e di Jerónima Velázquez che faceva parte della classe degli hidalgo, la nobiltà minore spagnola. Per mantenere un legame con la famiglia materna in Spagna c’era l’abitudine che il primogenito maschio assumesse il cognome della madre.  I suoi genitori gli impartirono un’educazione molto religiosa. Tuttavia dimostrò ben presto di possedere un talento artistico ed iniziò quindi a studiare presso lo studio di Francisco Herrera il Vecchio.

Madrid e Filippo IV

Velázquez si recò a Madrid nella prima metà dell’aprile 1622. Nel dicembre 1622 morì Rodrigo de Villandrando, il pittore di corte preferito dal re. A Velázquez fu commissionato il primo ritratto del re il 16 agosto 1623. Si dice che il ritratto fu finito in un solo giorno, ma nonostante fosse solo uno schizzo piacque molto al re. In questo modo Velázquez si assicurò il posto di pittore di corte, con uno stipendio di 20 ducati al mese, oltre all’alloggio, l’assistenza medica e il compenso per i dipinti che avesse realizzato. 

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Ritratto equestre di Filippo IV di Spagna, 1635, Velázquez

Nel 1627 re Filippo indisse una gara tra i migliori pittori di Spagna sul tema della cacciata dei mori e il vincitore fu proprio Velázquez. Il suo dipinto finì distrutto nell’incendio del palazzo reale del 1734. Si sa che come ricompensa fu nominato cerimoniere di corte.

A corte

Poiché potente ministro Olivares fu il primo e più fedele protettore del pittore. Velázquez ha ripagato bene il debito di gratitudine che aveva ritraendolo in svariati ritratti.

Velázquez in tutti i ritratti dipinge Filippo mentre indossa la golilla.  Un colletto di lino rigido che dallo scollo si proiettava verso l’alto. Accessorio di moda maschile inventato dal re stesso. Infatti ne era così orgoglioso da celebrarlo con una festa a cui seguiva una processione diretta in chiesa per ringraziare Dio di quella benedetta idea.

Gli ultimi anni

Poiché in Spagna all’epoca esistevano sostanzialmente solo due grossi protettori, gli artisti o si rivolgevano alla Chiesa oppure al re. L’artista preferito dalla Chiesa era Bartolomé Esteban Murillo, mentre Velázquez era protetto dalla corona.

Nel 1660, grazie al matrimonio di Maria Teresa di Spagna e Luigi XIV di Francia, venne stipulato un trattato di pace tra i due paesi. Per l’occasione Velázquez fu incaricato di curare la decorazione del padiglione della corte spagnola e di tutto l’allestimento scenico del matrimonio.

Morì a Madrid in 6 agosto 1660. E fu sepolto nella cripta dei Fuensalida nella chiesa di San Giovanni Battista. La moglie Juana morì soltanto 7 giorni dopo e fu sepolta al suo fianco. Sfortunatamente la chiesa fu distrutta dai francesi nel 1811, così oggi non si conosce con precisione dove si trovi la sua tomba.

La ritrattistica

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El bufón don Sebastián de Morra, 1646, di Velázquez

Fu molto prolifico nella ritrattistica, infatti oltre ai 40 ritratti di re, Velázquez ne eseguì anche di altri membri della famiglia reale come della prima consorte, Isabella di Borbone e dei suoi figli. Tra questi ritrasse specialmente il maggiore, Don Baltasar Carlos. Inoltre per lui posarono cavalieri, soldati, religiosi e il celebre poeta Francisco de Quevedo.

Curiosamente non eseguì molti ritratti femminili, ma dipinse molti dei nani e dei buffoni al servizio del re. Li ritrasse con molto rispetto e simpatia.

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