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Verso il taglio obbligatorio dei consumi di elettricità

L’Ue verso la riduzione della domanda elettrica

L’inverno sta arrivando e la situazione in Europa si fa sempre più difficile, tanto che la Commissione europea sta puntando al taglio obbligatorio dei consumi durante le ore di punta, a causa della guerra in Ucraina. Oggi il pacchetto verrà messo in discussione dalla Commissione a Strasburgo.

La riduzione della domanda elettrica è il primo obiettivo di Bruxelles. Ma anche la tassazione sugli extra-profitti per le multinazionali dell’energia e il contributo di solidarietà da parte delle società che lavorano i combustili fossili.

Nel pacchetto mancherà, però, il price cap.

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La bozza per il taglio dei consumi di elettricità

Nella bozza della proposta si legge che «la riduzione obbligatoria dovrebbe risultare da un taglio operato in 3-4 ore per giorno lavorativo in media, che normalmente corrispondono alle ore di picco dei consumi. Tale fascia può includere «anche la generazione di elettricità di fonti rinnovabili». Nella scelta di queste ore gli Stati membri «hanno un margine di discrezionalità».

Con il pacchetto – che seguirà l’iter ex articolo 122 dei Trattati, che non richiede unanimità – per i cittadini europei usare due elettrodomestici in contemporanea in alcune ore della giornata potrebbe essere di fatto impossibile.

La cosiddetta “windfall tax”, ovvero la tassa sugli extra-profitti avrà come cardine un limite obbligatorio ai ricavi degli operatori che producono energia da rinnovabili, nucleare e lignite, cioè diverse dal gas.

Price cap

E il price cap? Sarà, molto probabilmente, al centro del vertice informale europeo di Praga di inizio ottobre. Il tetto generalizzato all’import di gas, sostenuto da una quindicina di Paesi, Italia in testa, non incontra resistenze solo in Ue (da Germania e Olanda soprattutto) ma anche dai partner energetici di Bruxelles.

Il premier norvegese Jonas Gahr Store, in una telefonata con Ursula von der Leyen, ha manifestato il suo “scetticismo” nei confronti della misura, che potrebbe incontrare la contrarietà anche di Algeria e Azerbaigian. E del loro gas, ora, l’Europa non può più farne a meno.

 

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Editor: Vittoria Ferrari

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