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Vittoria di Colbrelli alla Roubaix, il ciclismo italiano è davvero in crisi?

Vittoria di Colbrelli alla Parigi-Roubaix due settimane dopo l’oro mondiale di Ganna, il ciclismo italiano è davvero in crisi?

La Parigi-Roubaix 2021 resterà per sempre nella storia come una delle edizioni più epiche di sempre, conclusasi con la vittoria di Sonny Colbrelli. In una giornata infernale (d’altronde la Roubaix viene chiamata Inferno del Nord) con il fango a coprire il volto degli atleti, l’italiano ha regalato a tutto il movimento una vittoria storica, che mancava in Francia dallo scorso millenio. Andrea Tafi fu infatti l’ultimo italiano ad imporsi nel velodromo, nel 1999.

Vittoria di Colbrelli alla Roubaix e all’Europeo dopo il Mondiale di Ganna

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Filippo Ganna, campione del mondo a cronometro del 2020 e nel 2021

Molte volte parlando di ciclismo italiano si dice che questo sia in crisi, che mancano i campioni e che i giovani talenti siano sempre meno. Per le corse a tappe questo può essere in parte vero, dato che è al momento difficile individuare un profilo per il post Nibali. Nelle corse di un giorno però, l’Italia ha dimostrato di esserci, di combattere con i migliori e di poter vincere. Basti pensare ai campionati europei, dove su sei edizioni disputate ben quattro portano firme italiane. Trentin nel 2018, Viviani nel 2019, Nizzolo nel 2020 e Colbrelli nel 2021. Su terreni diversi ha sempre vinto l’Italia, anche davanti a fenomeni come Evenepoel tre settimane fa a Trento.

All’Europeo non è arrivata la vittoria a cronometro con Filippo Ganna, argento, che però si è imposto per il secondo anno consecutivo nella cronometro iridata. Il piemontese si è infatti imposto in Belgio, davanti ai padroni di casa Van Aert ed Evenepoel, rispondendo con forza a tutte le critiche per il mancato oro nell’Europeo trentino. Ganna ha avuto una stagione lunga e dispendiosa, nella quale (scusate è poco) ha anche portato a casa un oro olimpico su pista, da protagonista. Ci può stare che arrivato a settembre perda una cronometro, ma tra Mondiali ed Europei ci teniamo stretti i primi.

Una vittoria che non è arrivata per caso

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Sonny Colbrelli, campione europeo e vincitore della Parigi Roubaix

Domenica Sonny Colbrelli ha portato a casa la corsa più importante del calendario, la corsa che ti lascia per sempre nella storia. E lo ha fatto in una giornata che era tutto fuorché normale. Pioggia, fango, restare in piedi era difficilissimo. Lo ha fatto sconfiggendo Van der Poel, uno che viene dal cross e che su quel terreno volava. Un fenomeno vero, che sta facendo e farà la storia del ciclismo. Anche Colbrelli è stato molto criticato per il 10° posto ai Mondiali di domenica scorsa, questa è la risposta. Colbrelli non è arrivato a vincere la Roubaix dal nulla, ci è arrivato con i risultati che lo hanno già visto vincere l’Europeo, oltre che varie corse in Francia, Svizzera e Belgio. Un corridore che migliora di stagione in stagione e che dal 2022 punterà ad altre due classiche monumento: Milano-Sanremo e Giro delle Fiandre, due corse a lui molto adatte.

Cinque monumento negli ultimi sette anni, solo il Belgio come noi

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Vincenzo Nibali, vincitore di 4 grandi giri e 3 classiche monumento

Guardando l’albo d’oro delle classiche monumento degli ultimi 7 anni troviamo ben 5 volte la bandiera azzurra. Dalla vittoria di Cunego al Lombardia 2008 passarono ben 7 anni per arrivare alla vittoria di Nibali del 2015. Quello si che fu un periodo di crisi per il ciclismo italiano, mentre dal 2015 ad oggi l’Italia è la nazione che ha vinto più monumento insieme al Belgio. Vincenzo Nibali, tanto criticato, oltre ai Grandi Giri si è imposto al Lombardia nel 2015 e nel 2017 e alla Sanremo nel 2018, mentre Alberto Bettiol ha trionfato al Giro delle Fiandre nel 2019. Ci sono state sicuramente corse nelle quali gli italiani si sono visti poco, ma a questi livelli vincere è terribilmente difficile e gli italiani sono riusciti a farlo spesso.

A conti fatti l’Italia chiude il 2021 ciclistico (manca solo il Lombardia) con la vittoria alla Parigi-Roubaix, la vittoria ai Campionati Europei, la vittoria nella cronometro dei Mondiali. In più è arrivato un grandissimo secondo posto con Damiano Caruso al Giro d’Italia, oltre che il primo posto sia nel medagliere Europeo (4 ori), sia in quello Mondiale (3 ori). Ai Mondiali Filippo Baroncini si è imposto nella prova under 23, due anni dopo la vittoria di Samuele Battistella. Per il futuro possiamo stare tranquilli, perchè i ragazzi ci sono e sono forti. Insomma questo ciclismo sembra tutto fuorchè in crisi, perchè i risultati parlano chiaro e vedono l’Italia al vertice, pur senza i fenomeni che hanno gli altri.

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