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Voghera: Assessore leghista spara ed uccide un uomo

Massimo Adriatici assessore leghista alla sicurezza di Voghera ha ucciso un uomo in piazza

L’assessore alla Sicurezza del comune di Voghera (Pavia), è agli arresti domiciliari per aver sparato ed ucciso un uomo in piazza. È stato fermato dai carabinieri dopo che alle 22.15, in piazza Meardi, nel centro di Voghera, aveva sparato un colpo di pistola uccidendo Youns El Bossettaoui, un cittadino marocchino trentanovenne. L’ accusa nei suoi confronti è di eccesso colposo di legittima difesa. La sindaca Paola Garlaschelli ha fatto sapere che Adriatici si è “autosospeso” dalla giunta.

Massimo Adriatici assessore di Voghera uccide un uomo: Le ricostruzioni e le versioni del caso

Dalle prime ricostruzioni, tra i due uomini sarebbe iniziata una lite fuori dal bar Ligure. Bossettaou, il cittadino marocchino ucciso, sembra stesse dando fastidio ad alcuni passanti. Dopo alcune esortazioni a smettere, l’assessore di Voghera decide di affrontarlo personalmente, puntandogli la pistola e sparando. Bossettaoui, ferito, non sembrava inizialmente essere in condizioni disperate, ed è stato trasportato in codice giallo all’ospedale di Voghera. Poi però le sue condizioni si sono aggravate molto velocemente fino a che, poco prima delle due del mattino, è stata dichiarata la morte. Adriatici ha spiegato nel primo interrogatorio ai carabinieri, di aver prima chiamato la polizia e poi di aver affrontato Bossettaoui. Poi il colpo sarebbe partito  per sbaglio, dopo che era stato spintonato e mentre stava cadendo a terra. Secondo la sua versione, Bossettaoui, già conosciuto dalle forze dell’ordine, stava molestando una ragazza.

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Chi è l’assessore leghista di Voghera Massimo Adriatici?

Massimo Adriatici, assessore leghista di alla Sicurezza della giunta di centrodestra di Voghera, è avvocato penalista, ex sovrintendente di Polizia e docente di Diritto penale alla Scuola allievi agenti di polizia del Piemonte.  L’uomo era una figura recentemente rinomata, per aver emesso un’ordinanza riguardo gli alcolici d’asporto. Valida fino al 18 agosto, proibiva per l’estate ai bar «di detenere e conservare bevande alcoliche di qualunque genere e gradazione a temperatura inferiore a quella ambiente abbassata mediante utilizzo di sistemi o apparecchi di refrigerazione e rinfrescamento».In pratica a Voghera gli esercenti non possono conservare in frigorifero bevande alcoliche.

Il divieto di fatto,avrebbe colpito principalmente gli alimentari etnici della città. Infatti, pizzerie e alimentari da asporto «dove la vendita di bevande alcoliche a temperatura inferiore a quella ambientale è consentita solo se abbinata alla vendita di alimenti prodotti o cucinati al momento». Il provvedimento di Adriatici era giustificato in nome della prevenzione al degrado ed agli episodi molesti dovuti all’abuso di alcol.

Spari accidentali o il giustiziere della notte: La legittima difesa

Nell’incertezza generale, sorgono molte domande. La prima a sorgere spontanea è: Come mai un assessore stesse girando con una pistola? Forse Adriatici, martedì sera stava camminando per il centro di Voghera per capire se la sua ordinanza venisse rispettata. Forse era lì per caso, o al contrario aveva già premeditato l’atto. Qualunque cosa stesse facendo, la stava facendo armato di una pistola calibro 22 regolarmente registrata.  Secondo la stampa locale Adriatici avrebbe diritto di possedere il porto d’armi, ma ancora non ci sono conferme.  Difatti, il porto d’armi per difesa personale, viene rilasciato dal Prefetto solo in condizioni particolari e dev’essere rinnovato di anno in anno. Non si tratta di una procedura facile.

Ma altri elementi non tornano. Non si è ancora confermata infatti, la presunta accusa di molestia sessuale, ma soprattutto non si spiega lo sparo involontario. Quest’ultimo espediente rimane sempre molto curioso. Nei test al Poligono, le pistole non sparano mai da sole anche se cadono (come si può vedere in questo video dell’Istituto di Scienze Forensi) mentre è molto comune che nelle cronache si parla di colpi che partono mentre si pulisce l’arma o che bypassano la sicura delle pistole moderne, specialmente nei femminicidi.

L’opinione politica e la legittima difesa

Sul caso è intervenuto il leader della Lega Matteo Salvini, che in un video pubblicato su Twitter ha detto che «si fa strada l’ipotesi della legittima difesa» e che “prima di condannare una persona per bene che si è vista aggredita e che avrebbe reagito aspettiamo la ricostruzione dei fatti” e che “ la difesa, se così fosse, è sempre e comunque legittima”

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Ad esprimersi sulla questione tra gli altri il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta,che in un tweet ha criticato la diffusione delle armi tra cittadini privati e ha auspicato che in futuro vengano utilizzate solo dalle forze dell’ordine: «Oggi a Voghera un uomo è morto, per colpa di una pistola. È un giorno triste. Saranno inquirenti e autorità giudiziarie a decidere. Nessuno si sostituisca a loro.”

Assessore di Voghera spara a cittadino marocchino: La vita dei neri conta in Italia?

L’altro quesito che spicca irrimediabilmente è: Si tratta di un atto di razzismo? Si tratta di un omicidio  o di un omicidio di un uomo non bianco ? L’assessore di Voghera avrebbe sparato  lo stesso, se si stesso confrontando con un uomo bianco, o meglio, un italiano? Come al solito in Italia, nella concezione di alcune posizioni politiche sembra che si viva nel Paese della “buona gente” e della formidabile accoglienza, in una sorta di “Bengodi” dove i casi alla George Floyd e le discriminazioni rimangono lontani. Non esistono nel Bel Paese intolleranza e razzismo. E’ sempre un caso fortuito quando si tratta di minoranze, guardiamo il Caso Luca Traini. Anzì, secondo questi schieramenti, ormai l’essere bianchi o eterosessuali è diventata una colpa, un motivo di discriminazione in nome di un dirompente “perbenismo”.

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Basti pensare alle ultime polemiche riguardo alla portabandiera italiana alle Olimpiadi 2021 Paola Egonu una pallavolista di colore e non eterosessuale. Oppure gli inginocchiamenti  agli Europei 2020 o tutte le tortuosissime questioni del Ddl Zan.  Allora nasce un ultimo quesito:  L’inclusione è solo un’opinione popolare della quale ci si deve avvalere per accontentare gli animi, oppure è un diritto fondamentale dell’uomo che dovrebbe appartenere (spontaneamente) all’etica di ciascuno?

 

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