Warburg, Aby
Storico dell’arte tedesco. Proveniva da una famiglia di banchieri, la cui agiatezza permise a Warburg di seguire la sua naturale inclinazione per gli studi. Si interessò soprattutto all’arte del quattrocento fiorentino. Mentre i suoi contemporanei, come Berenson e Wölfflin, interpretavano l’arte del rinascimento in termini formali, Warburg tentò di comprenderla in relazione alla storia intellettuale del tempo. In particolare egli era colpito dall’influenza che fedi religiose e superstizioni astrologiche esercitavano sulle idee dei mecenati, a tal punto che i soggetti delle opere d’arte che questi commissionavano, secondo Warburg, potevano essere interamente compresi solamente tenendo presenti credenze esoteriche oggi dimenticate.
Warburg pubblicò poco, ma le sue idee ebbero comunque una grande influenza. L’eccezionale biblioteca della sua casa di Amburgo diede vita a un istituto di ricerca, che fu poi trasferito a Londra nel 1933 per sfuggire al regime nazista e fu poi incorporato nell’Università di Londra nel 1944 sotto il nome di Warburg Institute. Il campo di ricerca dell’istituto oggi è ufficialmente definito come “la storia della tradizione classica” (das Nachleben der Antike), ma un’idea migliore della varietà intellettuale in cui spazia la sua attività può essere desunta da un commento di Panofsky: “È evidente che un istituto come il Warburg… che fu fondato con l’esplicito scopo di eliminare le barriere tra la storia dell’arte, la storia della religione e della superstizione, la storia della scienza, la storia dei culti (incluso il paganesimo) e la storia della letteratura, non potesse che essere fondamentale per gli studiosi di tutte queste discipline”. Ernst Gombrich, che scrisse una biografia di Warburg (1970, edizione aggiornata 1986), è uno dei molti illustri studiosi associati al Warburg Institute. Nascita: Amburgo 1866; Morte: Amburgo 1929
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