Arte

WARHOL POP SOCIETY

Fino al 26 febbraio 2017 una mostra sui diversi mezzi e linguaggi artistici con cui Andy Warhol ha cambiato per sempre la storia dell’arte

A trent’anni esatti dalla scomparsa di Andy Warhol (Pittsurgh, 6 agosto 1928 – New York, 22 febbraio 1987) il 21 ottobre è stata inaugurata a Palazzo Ducale di Genova una grande retrospettiva dedicata all’artista americano.
Curata da Luca Beatrice e prodotta e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura di Genova e da 24 ORE Cultura, la mostra presenta circa centosettanta opere tra tele, prints, disegni, polaroid, sculture, oggetti, provenienti da collezioni private, musei e fondazioni pubbliche e private italiane e straniere.

Il percorso tematico si sviluppa intorno a sei linee conduttrici: il disegno, le icone, le polaroid, i ritratti, Andy Warhol e l’Italia, e infine il cinema e copre l’intero arco dell’attività dell’artista più famoso e popolare del secolo scorso, capace di dare una svolta all’arte, aprendone le porte al contemporaneo.

Andy Warhol è stato capace di intuire e anticipare i profondi cambiamenti che la società contemporanea avrebbe attraversato a partire dall’era pop, da quando cioè l’opera d’arte comincia a relazionarsi quotidianamente con la società dei mass-media, dell’oggetto come merce e del consumo. Nella Factory, a New York, non solo si producevano dipinti e serigrafie: si faceva cinema, musica rock, editoria, si attraversavano nuovi linguaggi sperimentali in una costante ricerca d’avanguardia. Anche nei confronti della televisione, il nuovo medium per eccellenza, Warhol manifestava una curiosità straordinaria.

In mostra possiamo trovare alcuni straordinari disegni preparatori che anticipano opere divenute celebri come il dollaro dipinto o  il Mao; le celeberrime icone di Marilyn, qui presenti sia nella serigrafia del 1967 che nella tela Four Marilyn, della Campbell Soup e delle Brillo Boxes; i ritratti di volti noti come Man Ray, Liza Minnelli, Mick Jagger, Miguel Bosè e di alcuni importanti personaggi italiani: Gianni Agnelli, Giorgio Armani e Sandro Chia.

Un’intera sezione è poi dedicata alle polaroid, strumento fondamentale nel percorso descritto da Warhol e di cui vengono presentati oltre 90 pezzi.
Completa la mostra un video in cui il curatore Luca Beatrice racconta al pubblico la vita e le opere di Andy Warhol.

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