WARREN BEATTY 80 ANNI DEL GANGSTER SEDUTTORE DI HOLLYWOOD
Spettacolo,  Cinema

Warren Beatty: gli 80 anni del gangster seduttore di Hollywood

Regista, personaggio dello spettacolo e soprattutto grande attore: gli 80 anni di Warren Beatty visti attraverso le recensione dei suoi film migliori, direttamente dal Dizionario del Cinema di Mam-e

Sono passati 66 anni dal suo esordio nel cinema, nello straziante e commovente film sull’amore e l’infelicità adolescenziale ”Splendore nell’erba”, da mettere vicino all’inno de ribelli ‘Gioventù bruciata‘, girato sei anni prima.

In quel film Warren Beatty non è altro che un ventiquattrenne tormentat, a fianco di una meravigliosa e straziante Natalie Wood, che purtroppo non è più tra noi da molto tempo. Beatty invece sì, ed è arrivato agli 80 in splendida forma, nonostante la fatidica gaffe della notte degli Oscar che ha fatto dubitare molti riguardo alla sua effettiva lucidità mentale.

Warren Beatty è uno dei grandi senatori di Hollywood, un attore dal fisico e dalla smorfia impareggiabile, capace di personificare con stile e personalità personaggi iconici della cultura popolare americana Clyde Barrow, Dick Tracy  e John Reed. Ricordiamolo con le recensioni di 7 dei suoi film migliori, direttamente dal Dizionario del Cinema di Mam-e.

Gangster Story

Bonnie e Clyde, lui impotente e lei intraprendente e di liberi costumi, sono una coppia di gangster che mette a ferro e fuoco l’America degli anni Trenta, fino all’inevitabile epilogo tragico.

Film epocale, con due divi belli, giovani e bravi (e la rivelazione Gene Hackman) e una storia d’amore rovente e tragica.

Uno dei capolavori di Penn, uno dei classici di quella rivisitazione del passato – sospeso tra nostalgia e demistificazione – che diventerà uno dei cardini del cinema statunitense degli anni Settanta. Ritmatissimo, spezzettato, follemente libertario ma condotto fin dall’inizio sotto il segno dell’autodistruzione, un film che possiede la saggia e rispettosa memoria dei classici del gangster movie (La donna del bandito di Ray, La sanguinaria di Lewis) ma anche tutta la spinta ideale del ‘68. Un grande incrocio di tempi storici e mitici; un avvincente, nevroticissimo romanzo americano.

Dick Tracy

Vivace e raffinato adattamento del classico fumetto di Chester Gould, con Beatty che impersona l’eroe tutto naso e mascella. La storia è proprio esile, ma dentro c’è talmente tanto da vedere che non ci si bada: una galassia di personaggi famosi interpretano i grotteschi cattivi disegnati da Gould, gli incredibili costumi e la direzione artistica — che vinsero l’Oscar — e Madonna che canta le nuove canzoni di Stephen Sondheim (una pecca? Troppo poche).

Una di queste, Sooner or Later (I Always Get My Man), si aggiudicò a sua volta l’Oscar. Da applauso la divertente interpretazione di Big Boy Caprice regalata da Pacino.

Il Paradiso può attendere

Gradevole e divertente remake di L’inafferrabile signor Jordan, con Beatty nei panni di un inossidabile campione di football che si ritrova in paradiso prima del tempo e deve tornare sulla Terra incarnandosi in un altro uomo. Piacevole, ma mai commovente: la Christie, nel ruolo della musa del protagonista, è completamente fuori parte. Scritto da Beatty ed Elaine May. Rifatto nel 2001 con il titolo Down to Earth.

Reds

Il giornalista americano John Reed s’innamora di Louise, con la quale condivide ideali politici rivoluzionari e anticonformisti. Dopo alterne vicende, in America e in Europa, la coppia arriva in Russia alla vigilia della Rivoluzione d’ottobre. Film a suo modo coraggioso (specie considerando che è stato realizzato in seno a Hollywood) che riesce a conciliare l’impegno politico con le ragioni dello spettacolo, nonché le pagine storiche più importanti (come i giorni della Rivoluzione) con la vicenda sentimentale dei due protagonisti. Oscar 1981 alla regia, a Maureen Stapleton come attrice non protagonista e alla splendida fotografia di Vittorio Storaro.

Bulworth – Il senatore

Audace satira politica su un senatore della California che, nel tentativo di farsi rieleggere alle amministrative del 1996, si libera la coscienza dicendo la verità, venendo incontro alla comunità nera. Volutamente inquietante in alcuni momenti, uno sguardo acuto sui processi della politica e sulla condizione delle classi subalterne. Uno dei film migliori di Beatty, che qui recita, dirige ed è co-autore della sceneggiatura insieme a Jeremy Pikser. William Baldwin e Paul Mazursky compaiono non accreditati.

Due uomini e una dote

In attesa del divorzio, un giovane fa sposare la sua ragazza, una ricca ereditiera, ad un amico. Ma una volta giunti in California, i due compari decidono di eliminare la giovane e godersi la dote. I loro ripetuti tentativi si rivelano maldestri, se non esilaranti. Alle prese con una commedia strampalata e due ruoli quasi da macchietta, Warren Beatty e Jack Nicholson si adeguano al tono del film, gigioneggiano e si divertono. Mike Nichols (regista de Il laureato ) aveva già diretto Nicholson nel 1971 in Conoscenza carnale.

I compari

Film d’atmosfera, riccamente stratificato, su un uomo ambizioso ma di nessuna importanza che apre un bordello in una città durante il boom a cavallo fra Ottocento e Novecento. Altman leva la patina dall’immagine hollywoodiana dell’epoca, con la sua visione realistica. Beatty dà il meglio di sé nel ruolo di McCabe, fanfarone da due soldi. Il romanzo McCabe di Edmund Naughton è stato adattato da Brian McKay e Altman. Panavision.

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