WINCKELMANN, JOHANN JOACHIM
Dizionario Arte

Winckelmann, Johann Joachim

Winckelmann, Johann Joachim. Storico dell’arte e archeologo tedesco, figura chiave per la nascita del movimento *neoclassico e per lo sviluppo della storia dell’arte come disciplina.

Winckelmann, Johann Joachim. Storico dell’arte e archeologo tedesco, figura chiave per la nascita del movimento *neoclassico e per lo sviluppo della storia dell’arte come disciplina. Figlio di un povero ciabattino, Winckelmann si impegnò tenacemente per acquisire una buona cultura, studiando all’Università di Halle e di Jena. Per molti anni fu insegnante, prima di ottenere il posto di bibliotecario presso il conte Heinrich von Bünau a Nothnitz, vicino a Dresda, nel 1748. Ciò gli diede l’opportunità di immergersi nello studio dell’antichità classica e nel 1755 riuscì finalmente a recarsi a Roma.

L’anno precedente Winckelmann, Johann Joachim si era convertito al cattolicesimo

L’anno precedente si era convertito al cattolicesimo per avere più probabilità di ottenere un incarico come studioso a Roma e questo infatti lo aiutò a diventare bibliotecario del cardinale Alberigo Archinto, che aveva precedentemente incontrato in Germania.

Alla morte di Archinto nel 1758 Winckelmann divenne bibliotecario del cardinale Alessandro Albani, uno dei massimi collezionisti di antichità dell’epoca, e ciò gli permise di condurre ricerche e studi, grazie alla pubblicazione dei quali si costruì una fama a livello europeo. Nel 1768 mentre tornava a Roma dopo una visita in Germania e in Austria, fu assassinato a Trieste, probabilmente a causa di alcuni medaglioni d’oro e d’argento che portava con sé (regali dell’imperatrice Maria Teresa, vedi Asburgo), ma si è ipotizzato anche che il movente dell’omicidio fosse passionale e che Winckelmann avesse una relazione omosessuale con il proprio assassino (che fu giustiziato).

I due libri più importanti di Winckelmann

I due libri più importanti di Winckelmann sono Gedanken über die Nachahmung der griechischen Werke in der Malerei und Bildhauerkunst (Pensieri sull’imitazione delle opere greche in pittura e scultura), pubblicato nel 1755 poco prima che lasciasse Roma (Füssli pubblicò una traduzione inglese nel 1765) e Geschichte der Kunst des Altertums (Storia dell’arte dell’antichità) pubblicato nel 1764 (si tratta della prima apparizione dell’espressione ‘storia dell’arte’ nel titolo di un’opera).

In questi libri, che ebbero un’influenza enorme sulla cultura del tempo, egli proclamò la superiorità dell’arte e della cultura della Grecia antica, affiancando approfondite analisi di carattere storico alle appassionate descrizioni di singole opere d’arte (su tutte l’ *Apollo del Belvedere). Winckelmann non si recò mai in Grecia e senza saperlo basò la maggior parte delle sue osservazioni su copie romane di opere greche, ma la sua descrizione dello sviluppo stilistico della scultura greca rappresentò una pietra miliare nella letteratura archeologica ed egli è comunque ritenuto il fondatore del moderno metodo di studio della storia dell’arte.

L’analisi della cultura della Grecia

L’analisi della cultura della Grecia antica come unità e l’interpretazione dell’arte come indicatore dello spirito del tempo furono rivoluzionarie (egli riteneva che quando le condizioni sociali generali fossero buone, lo fosse anche l’arte, e in caso in cui le prime peggiorassero, lo stesso accadesse alla seconda); queste idee furono in seguito sviluppate in una vera e propria filosofia della cultura da alcuni scrittori tedeschi del XIX secolo. Winckelmann affinò i metodi per la datazione e la collocazione del luogo di produzione di un’opera e ne spiegò le caratteristiche in relazione a fattori quali il clima, le credenze religiose e le condizioni sociali. La sua interpretazione dell’antichità classica influenzò molti artisti contemporanei -su tutti Mengs -e contribuì a delineare alcuni aspetti dell’istruzione tedesca del XX secolo.

Nascita: Stendal 1717; Morte: Trieste 1768

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