Dizionario Arte

Young British Artists: il gruppo con Damien Hirst e Tracey Emin

Young British Artists: il gruppo d’avanguardia scoperto da Charles Saatchi

Young British Artists è un termine impropriamente applicato a un gruppo di artisti d’avanguardia inglesi fortemente pubblicizzati, attivi a partire dal 1980 circa.

Molti di loro non sono noti tanto per le opere prodotte quanto per lo stile di vita sregolato. Non formano un gruppo organizzato e le loro opere sono molto diverse, ma hanno un comune mecenate, Charles Saatchi, e molti di loro sono legati da rapporti di amicizia.

Gli Young British Artists o YBAs

I due artisti più conosciuti sono Damien Hirst e Rachel *Whiterhead. Tra gli altri ci sono i fratelli Dinos (1962) e Jake (1966) Chapman, la cui opera comprende figure modellate su comuni manichini da negozio ma con mutilazioni e deformità orribili; Tracey Emin (1963), il cui lavoro è ampiamente autobiografico, ed è la creatrice di My Bed (1999, Saatchi Gallery, Londra), che mostra il suo letto sfatto accompagnato da oggetti della quotidianità.

Poi c’è Gary Hume (1962), che dipinge grandi tele figurative caratterizzate da forme piatte e riduttive; Sarah Lucas (1962), che spesso tratta temi sessuali, come in Two Fried Eggs and a Kebab (1992, Saatchi Gallery, Londra), dove il cibo, posto su un tavolo, allude ai seni e ai genitali femminili.

Il segno distintivo di Chris Ofili (1968), è incorporare escrementi di elefante nei dipinti (l’idea gli venne durante un viaggio scolastico nello Zimbabwe nel 1992). Del gruppo fa parte anche Marc Quinn (1964), conosciuto soprattutto per Self (1991, Saatchi Gallery, Londra), un autoritratto tridimensionale realizzato con il suo stesso sangue congelato (esposto in un contenitore frigorifero); e Jenny Saville (1970), che dipinge grandi tele con nudi di donne obese.

Lo stile degli Young British Artists

Gli YBAs hanno coltivato una totale apertura nei confronti dei media artistici: pittura, scultura, installazione, fotografia, video, disegno e incisione. Caratteristico è stato l’impiego di materiali non tradizionali come gli scarti, e l’inserimento di elementi personali e autobiografici. Tale eterogeneità ha reso ardua la sistematizzazione e la definizione univoca del fenomeno. L’etichetta è servita più che altro come un potente strumento di marketing che, favorendo l’identificazione di un gruppo, ha giovato alla fortuna commerciale.

In linea generale, gli Y. B. A. hanno lavorato sul confine fra cultura alta e bassa, spesso attraverso il prelievo di elementi dalla civiltà di massa. Predominante è stato un atteggiamento diretto e radicale, che di frequente è sconfinato nella ricerca di effetti spettacolari o di shock visivo. L’aura di antagonismo e trasgressione che aleggia intorno al gruppo ha garantito ad alcuni dei membri lo status di celebrità. Dal punto di vista formale gli Young British Artists hanno rielaborato l’eredità della Pop art, dell’arte concettuale e del minimalismo.

Le prime esposizioni: da Freeze a Sensation

L’atto di nascita del gruppo coincide con la mostra Freeze, organizzata nel 1988 da Damien Hirst, allora studente al secondo anno del Goldsmiths College di Londra. L’evento si è svolto in tre tempi (da agosto a ottobre) all’interno di un vecchio magazzino abbandonato nei Docks di Londra dove Hirst ha riunito amici, compagni di corso e neodiplomati. Fondamentale sarà la presenza a questa mostra del mecenate Charles Saatchi, che colpito dalle opere di Hirst e compagni, deciderà di patrocinarli ed esporli nella sua galleria di Londra. A battezzare la nuova generazione artistica inglese è stato proprio il ciclo di sei mostre che si tenne nella Saatchi Gallery dal 1992 al 1996 (da Young British Artists I a Young British Artists VI).

La più famosa delle loro mostre è Sensation. Young British Artists from the Saatchi Collection, una mostra itinerante che si tenne alla Royal Academy di Londra nel 1997, all’Hamburger Bahnhof a Berlino e al Brooklyn Museum di New York. L’esposizione, che ha raccolto 100 opere di 42 artisti, ha ottenuto uno straordinario successo di pubblico provocando reazioni contrastanti e molte proteste.

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