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Zelensky incontra il Parlamento italiano: assenti le linee filorusse pro-Putin

Zelensky al Parlamento italiano: almeno una ventina i disertori

Volodymyr Zelensky sarà in collegamento con il Parlamento italiano nella giornata di domani a partire dalle ore 11. La formula utilizzata, rispolverando la “modalità Mattarella“, sarà quella delle grandi occasioni, considerata la storicità dell’evento.

Ai parlamentari è stata mandata una mail per la conferma o meno della presenza, ma non tutti ci saranno. La fronda anti-Zelensky dei Cinque Stelle, comunque, non preoccupa Roberto Fico, che ha definito “posizioni isolate” le critiche all’iniziativa.

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Grillini contro Zelensky al Parlamento italiano

Roberto Fico ha sottolineato che «il Parlamento ha approvato con maggioranza quasi unanime tutti i provvedimenti a favore dell’Ucraina». E ha inoltre aggiunto: «Non penso ci siano istanze pro Russia. Non si tratta di gruppi, ma di voci isolate. L’idea di ascoltare Putin non è nemmeno da commentare».

I grillini, infatti, sarebbero favorevoli a chiedere un incontro analogo anche con Vladimir Putin. Anzi, ritengono inopportuno il collegamento organizzato da Fico con Zelensky. Ma non è un caso che il forfait per domani sia arrivato dagli stessi deputati che non hanno votato a favore del decreto Ucraina giovedì scorso. O gli stessi senatori che faranno lo stesso ora che il testo sta per giungere a Palazzo Madama.

In teoria il posto per tutti c’è. Sta di fatto, tuttavia, che i disertori all’appuntamento con la storia saranno almeno una ventina. È normale che Fico si senta in imbarazzo: il Movimento 5 Stelle, infatti, esprime sia il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sia il presidente della commissione Esteri del Senato.

Zelensky Parlamento italiano: chi non ci sarà

Qualcuno ha già fatto sapere che non sarà presente all’incontro. Primi tra tutti, i politici con simpatie filorusse, in numero maggiore all’interno di M5S e Lega. E quindi, il leghista Simone Pillon, ma anche la grillina Enrica Segneri.

Veronica Giannone, ex 5 Stelle passata poi a Forza Italia è convinta che questa sia solo una forma di “spettacolarizzazione” della guerra in atto. Ha confidato, inoltre, che «molti colleghi sono rimasti spiazzati dall’annuncio di questo collegamento».

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Mancherà, ovviamente, anche il deputato grillino Nicola Grimaldi, che pochi giorni fa ha avanzato la proposta di incontrare in videoconferenza anche Vladimir Putin. «È una richiesta legittima? Sì, perché il torto e la ragione non stanno mai da una parte sola e non si possono dividere con un taglio netto. Bisogna essere imparziali». Posizione sostenuta da Matteo dell’Osso, ex M5S e ora di Forza Italia, che spiega: «Sono orientato a non esserci, si dà visibilità solo ad una parte. Anche Putin in Aula? Chi lo chiede fa bene!».

Diserterà anche Emanuele Dessì, ex grillino che oggi fa capo al Partito comunista di Marco Rizzo, sulla linea pro-Putin. È appena tornato da un viaggio in Bielorussia, dove ha incontrato i luogotenenti del presidente Alexander Lukashenko. Anche il senatore Gianluigi Paragone, che dopo i Cinque Stelle ha fondato Italexit, partito che vuole portare il nostro Paese fuori dall’euro, ha ribadito: «Alla Camera né Zelensky né Putin».

L’incontro virtuale con Zelensky avrà la durata di circa un quarto d’ora e sarà trasmesso martedì 22 marzo a partire dalle ore 11 su Rai1. Sono previsti gli interventi di Roberto Fico, Elisabetta Casellati e Mario Draghi.

 

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Editor: Susanna Bosio

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