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2 giugno 2021: 40 anni dalla scomparsa di Rino Gaetano

2 giugno 2021: 40 anni dalla scomparsa di Rino Gaetano – MAM-e lo ricorda così

Salvatore Antonio Gaetano, meglio conosciuto come Rino Gaetano nato il 29 ottobre 1950 e morto esattamente il 2 giugno 1981, 40 anni fa.

Originario di Crotone, il cantautore è sempre rimasto legato alla terra calabrese e ha continuato a rifiutare ogni sorta di etichetta su di sé. Egli viene ricordato soprattutto per i profondi testi delle sue canzoni, all’interno delle quali spesso si celava una denuncia sociale acuta e impegnata. Prematura la sua scomparsa, avvenuta alla sola età di trent’anni, a causa di un incidente stradale.

La sua produzione musicale venne apprezzata soprattutto dopo la sua morte. Dopo il 2000, in particolare, le sue canzoni più celebri continuarono a riscuotere un successo incredibile anche tra le nuove generazioni.

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Rino Gaetano.

La vita

Rino Gaetano trascorre l’infanzia a Crotone, ma deve trasferirsi ben presto a Roma con i genitori, che sono in cerca di un lavoro.

Da ragazzo si appassiona al teatro e alla musica, componendo con la chitarra le sue prime canzoni. Fin da subito queste sono caratterizzate da uno stile ironico e molto singolare, irrituale rispetto alla linea musicale seriosa di quegli anni. Anche dopo il suo debutto con un 45 giri, Rino viene visto dalle case discografiche come troppo anticonformista rispetto al panorama musicale dell’epoca.

Due anni dopo, nel 1974, ci riprova e pubblica un intero album: Ingresso libero. Rino è soddisfatto anche solo di essere sul mercato musicale, ma il pubblico ancora lo ignora.

È nel 1975 che finalmente il cantautore riesce a scalare le classifiche, grazie a Ma il cielo è sempre più blu, singolo che ha fatto la storia della musica italiana.

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Il singolo “Ma il cielo è sempre più blu”.

Nel corso degli anni, Rino Gaetano emerge sempre di più come il cantante fuori dalle righe per antonomasia, pubblicando una serie di canzoni ironiche e divertenti ma che fanno riflettere su temi importanti e delicati.

Con Aida e Nuntereggae più, il cantautore riscuote sempre maggiori successi. Arriva poi nel 1978 al Festival di Sanremo con Gianna, posizionandosi al terzo posto dopo Anna Oxa e i Matia Bazar.

L’anno successivo esce il disco Resta vile maschio dove vai, che lancia la ballata Ahi Maria. Con questo disco per Rino comincia una tournée che lo rende molto popolare in tutta Italia.

Dopo questo incredibile successo, arriva presto anche la crisi artistica. Rino cerca altre vie di espressione e comincia a collaborare con vari artisti come Riccardo Cocciante.

La morte però lo porta via prematuramente il 2 giugno 1981, a causa di un terribile incidente stradale a Roma sulla via Nomentana a tarda notte.

Le cinque canzoni più belle di Rino Gaetano

1. Ma il cielo è sempre più blu 

Pubblicato nel 1975, oggi è un classico della musica italiana. Il testo parla dei parallelismi che costituivano le contraddizioni della società dell’epoca. Inizialmente la canzone venne censurata a causa del verso “Chi tira la bomba, chi nasconde la mano“.

2. Gianna 

È forse il pezzo più famoso di Rino Gaetano. Eppure, il cantante non amava questa canzone e si trovò costretto a portarlo a Sanremo. Questo gli valse comunque il terzo posto in classifica. Gianna fu una vera novità per il Festival di Sanremo, perché usciva dai temi classici delle canzoni dell’epoca e portava al centro il mondo libertino femminile.

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La copertina del singolo “Gianna”.

3. Aida 

Questo pezzo, uscito nell’omonimo album del 1977, è un ritratto dell’Italia dell’epoca. Vengono raccontati i periodi del fascismo, della guerra e del dopoguerra, fino ad arrivare alle difficoltà che hanno contraddistinto gli anni ’70. Il nome di Aida rimanda all’opera di Giuseppe Verdi.

4. A mano a mano 

La canzone, scritta da Riccardo Cocciante, fu interpretata solo una volta da Rino Gaetano in uno dei suoi concerti live. La sua interpretazione rivoluzionò la canzone. Infatti, rispetto all’esecuzione cupa di Cocciante, il cantante calabrese si distinse per il tono più leggero e fresco con cui si approcciò al brano.

5. Nuntereggae più 

Nonostante il successo, questo brano ha portato diversi problemi a Rino Gaetano. Infatti, si tratta di un’invettiva contro la classe politica, i giornalisti, gli imprenditori, gli avvocati, i calciatori. Insomma, è un’insolenza rivolta a tutto e a tutti, con tanto di nome e cognome completi. Anche qui ovviamente la censura intervenne per modificarne il testo.

La canzone profezia di Rino Gaetano: La ballata di Renzo

La sera del 2 giugno del 1981 Rino Gaetano per la vita tornando a casa perde il controllo della sua Volvo 343 e si schianta contro un camion sulla Nomentana, all’incrocio con via Carlo Fea. Dapprima viene trasportato al Policlinico Umberto I dove vengono riscontrate fratture e ferite gravi. Tuttavia, l’ospedale non ha un reparto attrezzato per le urgenze e il medico di turno prova a contattare altri ospedali. Il San Giovanni, il San Camillo, il CTO della Garbatella, il Policlinico Gemelli e il San Filippo Neri. Non si riesce a trovare posto e alla fine viene portato al Gemelli dove Muore alle sei del mattino, a trent’anni.

Ne “La ballata di Renzo” il tema è lo stesso e la canzone assume la forma di una profezia. Un’auto lo investe e l’uomo viene soccorso. Ma all’Ospedale San Camillo “non lo vollero per l’orario”; al San Giovanni “non lo accettarono per lo sciopero”; al Policlinico “lo respinsero perché mancava il vice-capo”. E quindi Renzo muore, e neanche al cimitero trova posto.

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