Ellie Goldstein, la modella down simbolo di inclusività per Gucci
Una modella down per Gucci. Ellie Goldstein, simbolo di una società che vuole cambiare il passo
Ellie Goldstein e Alessandro Michele: due destini che s’incrociano, una sola mission. Inclusività, le barriere si infrangono: finalmente la “diversità” non è più un handicap. Ellie è una diciottenne spigliata, a suo agio davanti l’obiettivo di David PD Hyde. Il suo compito è dimostrare che la bellezza, quella imperfetta, non è un tabù: non lo è da quando maison Gucci si è impegnata a rappresentare la disuguaglianza a partire, proprio, dai suoi eclettici show. In passerella modelli ossuti, poco proporzionati. Non proprio delle dee o degli adoni.
Protagonisti della vita vera, senza artifizi. Michele quasi a voler inviare una missiva diretta: “la bellezza non è più la miglior lettera di raccomandazione” come sostenne, Aristotele, a suo tempo.
Alessandro Michele: il mascara L’Obscur è un inno all’autenticità con Ellie Goldstein
Ellie studia spettacolo al college di Redbridge (Essex). A breve sarà protagonista della copertina di Vogue Italia. Sull’onda del successo, la ragazza che viene seguita dall’agenzia di modelli Zebedee Management, posa anche per marchi come Nike e Vodafone.
“Ho progettato il mascara L’Obscur per una persona autentica che usa il trucco per per raccontare la sua storia di libertà, a modo suo“, commenta Alessandro.
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La maison fiorentina, che fa a capo di gruppo Kering, coinvolge anche due modelle di colore sostenendo la vicinanza alla comunità africana oggetto, negli ultimi tempi, di sevizie da parte dei suprematisti bianchi.
Moda e inclusività: la diversità sfila in passerella
Margaret Mazzantini disse: “Il, vero splendore è la nostra singola, sofferta, diversità“. I riflettori si accendono sul “diverso” anche se sarebbe opportuno porci una domanda su cosa sia per noi la diversità. La moda, oggi, has il compito di insegnare al mondo che non esistono barriere, che è falso ogni diktat sulla bellezza.
Così, ad esempio, Victoria’s Secret, in tempi migliori, lascia sfilare le sue modelle curvy per le strade, affollate, di New York. In questo modo il marchio statunitense si difende dalle accuse di inneggiare all’anoressia.
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