Dizionario Arte

ferro

Metallo ampiamente reperibile (rappresenta circa il 5% della crosta terrestre) usato per scopi pratici e decorativi sin dai tempi preistorici. Allo stato naturale è dolce e di colore bianco argentato, ma raramente si presenta con questo aspetto perché quasi sempre contiene impurità, in modo particolare carbonio; questo influisce sulle sue proprietà, infatti più c’è carbonio, più il ferro è fragile. In ambito industriale come in arte, il ferro utilizzato è di due tipi principali: ghisa e ferro battuto. La ghisa contiene un’alta quantità di carbonio e di conseguenza è friabile, ma produrla costa poco e resiste bene alla corrosione. Il ferro battuto contiene meno carbonio e ciò lo rende più duttile; può essere battuto in forme elaborate e viene molto usato nei lavori di decorazione, per esempio di ringhiere e cancellate. Prende il nome di acciaio il ferro purificato e unito in lega con piccole quantità di altri elementi che lo rendono estremamente resistente, elemento di base dell’industria moderna. L’acciaio in lega con una piccola quantità di rame è di uso abbastanza comune tra gli scultori contemporanei: sviluppa in superficie una patina che lo rende resistente alla corrosione.
Qualche scultura in ghisa fu realizzata nel XIX secolo, ma solo nel XX ferro e acciaio si aggiunsero ai materiali utilizzati dagli scultori. Lo scultore spagnolo Pablo Gargallo (1881-1934) fu uno dei primi artisti moderni a utilizzare il ferro, realizzando maschere battute in questo materiale dal 1907 circa. La sua opera aiutò l’ispirazione di Picasso nella realizzazione di quella che fu chiamata la prima scultura in acciaio, Chitarra (1912, MoMA, New York), fatta di un foglio di metallo e cavi elettrici. (Ferro e acciaio sono due termini non sempre chiaramente differenziati: al tempo della seconda guerra mondiale il materiale usato in scultura era generalmente definito ferro, ma parte di esso potrebbe essere definito più precisamente acciaio.) Le sperimentazioni scultoree di Picasso si ispiravano a Tatlin, il fondatore del costruttivismo, nelle cui opere l’acciaio (insieme ad altri materiali moderni) ebbe un ruolo importante. Picasso ebbe anche una parte importante nello sviluppo della scultura saldata, collaborando dal 1928 al 1931 con Julio González, il precursore principale di questa tecnica. González (che proveniva da una famiglia di metallurgici) insegnò a Picasso la saldatura, praticata con l’aiuto di una torcia per saldatura, uno strumento che fu messo in commercio nel 1901. La saldatura, che produce un’unione molto forte, rendeva possibile la libera aggiunta di pezzi di metallo per la realizzazione di opere aperte, come Donna in giardino di Picasso (1929-30, Museo Picasso, Parigi).
Tra i tanti scultori influenzati da questo ‘disegno spaziale’ c’era David Smith. Come González, egli influì molto sulla scultura della seconda guerra mondiale e più di tutti fece dell’acciaio un materiale ricco di qualità espressive, in particolare affilando e lucidando le superfici delle sue opere. Smith incoraggiò anche l’uso degli scarti metallici e dei prefabbricati industriali come elementi per la scultura. Gli scarti sono stati usati parecchio per esempio nella junk art e pezzi di origine industriale si trovano nell’opera di Anthony Caro, che ispirò una generazione inglese di scultori astrattisti. Anche gli artisti minimali hanno fatto spesso ricorso all’acciaio, valorizzandone le qualità impersonali.

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