Dizionario Arte

Salviati, Francesco

Pittore *manierista fiorentino, allievo di Andrea del Sarto. Attorno al 1530 si trasferì a Roma e adottò il nome, con cui è conosciuto, del cardinale Giovanni Salviati, suo protettore. Il pittore si trasferì nel palazzo del cardinale e per lui dipinse l’opera che creò la sua reputazione, l’affresco della Visitazione (1538) in San Giovanni Decollato. Nel 1539 si trasferì a Venezia, che lasciò nel 1541; trascorse il resto della carriera a Roma e Firenze ma lavorò anche in Francia nel 1556-57. Salviati fu uno dei principali affreschisti del suo tempo, specializzato in colte ed elaborate composizioni a più soggetti, tipicamente manieriste nella loro artificialità e astrusità e simili nello stile a quelle del suo amico Vasari. Salviati era artista più importante di Vasari ma aveva un temperamento collerico e molti dei suoi lavori venivano lasciati incompiuti quando interrompeva la collaborazione con mecenati o con altri artisti. Le sue prime opere sono forse gli affreschi della storia del generale romano Furio Camillo (1543-45) nella Sala dell’Udienza del Palazzo Vecchio a Firenze, pensato come allegoria del governo di Cosimo de’ Medici. La produzione di Salviati comprende anche ritratti (di stile tipicamente fiorentino ma di una ricchezza di colori tipica del nord Italia), pale d’altare e motivi per arazzi. Giuseppe Salviati (1520-1575) fu suo allievo; il suo vero nome era Giuseppe Porta ma prese il cognome del maestro. Lavorò prevalentemente a Venezia, dipingendo numerose pale d’altare e decorando molti palazzi. Nascita: Firenze 1510; Morte: Roma 1563

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