Addio al canone Rai in bolletta: dal 2023 cosa cambierà
Il canone Rai sparirà dalle bollette dell’energia elettrica dal 2023: cosa succederà e le cause
Addio al canone Rai dalle bollette dell’energia elettrica dal 2023. Lo ha stabilito l’Unione Europea. Di seguito tutti i dettagli.
L’Ue e il canone Rai
La decisione di togliere il canone Rai dalle bollette dell’elettricità è della Commissione Europea. L’Ue infatti decidere di rimuovere il canone in quanto un “onere improprio”. La notizia è riportata da fonti interne della Commissione Europea mentre vengono analizzate le misure italiane del Piano di ripresa e resilienza (Pnrr), dove è contenuto anche la tassazione sul canone televisivo. Se l’Italia infatti rispetterà i patti contenuti dal Pnrr dovrà eliminare i costi del canone Rai dalla bolletta dell’elettricità. L’obiettivo dell’Ue è quello di rimuovere l’obbligo di riscossione che non è legato direttamente al settore elettrico.
Il canone Rai in bolletta dal 2016
Il canone fu inserito come voce nelle utenze elettriche nel 2016, dal governo Renzi. Attraverso una riforma, l’importo era stato anche ridotto da 113 euro a 90 euro l’anno. Serviva per contrastare l’evasione fiscale, obiettivo che fu centrato, considerando che lo Stato riuscì ad incassare 420 milioni in più rispetto al 2015, con una riduzione degli evasori dal 36% al 10%. Fu versato infatti dal 41% in più delle famiglie, aumentando notevolmente il gettito riscosso dallo Stato. Ma la Commissione ora ritiene che:
il canone appesantisce le bollette dell’energia che diventano molto più care dell’effettivo dovuto e quindi andrebbe tolto.
Il canone Rai va eliminato
L’eliminazione del canone Rai, fa parte degli “obiettivi qualitativi”: l’allegato del Consiglio europeo sull’approvazione della valutazione del Pnrr, indicava che “le misure di accompagnamento a garantire la diffusione della concorrenza nei mercati al dettaglio dell’elettricità entreranno in vigore al più tardi il 31 dicembre 2022”. Ogni anno, le famiglie spendono 90 euro per il canone Rai. Ma le cose ora potranno cambiare…
Le ipotesi su cosa succederà
Nei prossimi mesi, si cercherà un metodo alternativo per il pagamento del canone, tenendo comunque fermo l’obiettivo di contenere l’evasione fiscale. L’amministratore delegato Rai Carlo Fuortes, impegnato nella sfida dell’organizzazione degli Eurovision a Torino nel maggio 2022, ha lanciato diverse proposte: far pagare l’imposta anche ai cittadini che utilizzano device diversi dalla televisione, per esempio gli smartphone. Stabilire maggiori margini di riscossione pubblicitaria, abbassare ancora la tassazione, ridurre le trattenute legali al Fondo per il Pluralismo, sono le altre ipotesi che arrivano dal manager Rai.
Le critiche
L’imposta sui device multimediali è molto criticata e una strada difficilmente percorribile. Fuortes afferma che comunque non si vuole gravare sulle aziende che utilizzano pc per ben altri scopi, o aggiungere una tassa sugli smartphone. L’idea sarebbe quella di porre un onere che copra la possibilità di fruire ed accedere ai contenuti Rai anche tramite questi dispositivi. Ci si domanda ora, quindi, se si tornerà all’epoca pre-Renziana, con evasori fiscali pronti a non pagare nemmeno un centesimo, o si troverà un nuovo metodo efficace. L’unica rassicurazione è che avanti a noi c’è ancora più di un anno di tempo, dal momento che il canone Rai sarà tolto dalle bollette dall’anno 2023.
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