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AMACI chiama a raccolta gli ‘indignados’ dell’arte contemporanea

Il 29 settembre, la Chiamata per l’Arte

Nel maggio scorso, Beatrice Merz, neo eletta presidente di AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani – scriveva una lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, affinchè sollecitasse l’esecutivo attualmente in carica a rispondere alla urgente richiesta d’audizione inoltrata in precedenza da AMACI a nome dei 27 Musei d’Arte Contemporanea in essa riuniti.

A fronte della reiterata mancanza di risposte concrete da parte dello stesso esecutivo alla grave situazione economica, fiscale e giuridica in cui versa parte del comparto dell’arte contemporanea, AMACI ha cambiato strategia ed ha indetto per il prossimo sabato, 29 settembre, la Chiamata per l’Arte, un’assemblea pubblica aperta a tutti gli addetti ai lavori e a quanti operano a vari livelli nel settore.

Dalle ore 12 alle ore 18, nella piazza del MAXXI, si discuterà soprattutto su come mettere in atto efficaci proposte di politica culturale; verranno raccontati modelli di gestione virtuosa e trasparente di musei, gallerie, fondazioni, per esempio laddove le sinergie tra pubblico e privato si sono rivelate vincenti. Si dedicherà spazio anche all’analisi di un rapporto a volte conflittuale tra l’arte contemporanea e i media, spesso alimentato da una comunicazione inadeguata o strumentale e, in ultimo, verrà data voce a quanti lavorano in condizioni di assoluta precarietà e senza un’adeguata regolamentazione contrattuale.

Una grande mobilitazione della società civile per ribadire, ancora una volta, come la cultura e l’arte contemporanea siano elemento di ricchezza sociale e bene collettivo.

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