Dizionario Arte

ambra

Resina fossile ricavata da vari tipi di alberi, che si possono trovare in varie parti del mondo ma principalmente sulle rive meridionali del Baltico; in campo artistico è stata impiegata per creare gioielli, oggetti decorativi e sculture di piccole dimensioni, e forse anche come ingrediente per produrre *vernici. L’ambra è solitamente gialla, ma se ne trova anche di molti altri colori, e può variare molto in opacità. È stata utilizzata sin dalla preistoria, in primo luogo per costruire amuleti, perché si riteneva che avesse proprietà magiche (si carica di elettricità statica quando viene strofinata). Anche se facile da intagliare, può essere friabile ed è necessario essere abili per evitare che si rompa. L’età d’oro dell’intaglio dell’ambra furono i secoli XVI e XVII, e l’opera più celebre fu una stanza rivestita interamente di ambra commissionata da Federico I di Prussia nel 1701. Realizzata originariamente nel castello di Charlottenburg, a Berlino, dopo la morte di Federico nel 1714 fu donata a Pietro il Grande di Russia e ricostruita nel Palazzo di Caterina a Zarskoje Selo (oggi Pushkin), vicino San Pietroburgo. La stanza fu saccheggiata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale e non è più stata recuperata, ma nel 2003 ne è stata inaugurata una copia per commemorare il trecentesimo anniversario della fondazione di San Pietroburgo; una squadra di artigiani ha impiegato più di vent’anni per realizzarla.
L’ambra è anche utilizzata per produrre una vernice scura che si asciuga lentamente, ma non è sicuro se in pittura sia stata di largo impiego, sempre che ne abbia avuto (nei riferimenti che gli scrittori medievali ne fanno nelle ricette, è probabile che la confondono con altre resine).

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