Dizionario Opera

Amore e Psiche

Il soggetto è una rielaborazione della nota favola mitologica di Apuleio; più precisamente riprende, dal suo schema tripartito (nascita, morte, resurrezione), la fase della morte. L’opera inizia con un lungo monologo di Psiche, la cui immagine riflessa nello specchio preannuncia il suo progressivo sdoppiarsi, dapprima nell’immagine delle sorelle e quindi in quella di figure fantastiche del mondo animale e vegetale. Psiche invoca Amore, affinché le restituisca l’integrità originaria. Questi discende e intreccia un fitto dialogo con lei ma, disponendosi i due uno dietro l’altro, senza mai potersi vedere. A mano a mano che il dialogo prosegue, Amore perde luminosità: è il segno che il suo potere su Psiche va spegnendosi. Ritornano in lei le immagini delle sorelle e delle figure del regno animale e vegetale. Dopo averlo identificato come una forza demoniaca, Psiche tocca Amore in modo sacrilego: l’effetto immediato è quello duplice della sua morte e della resurrezione di Amore. Inutilmente Amore cerca di sottrarre Psiche alle sorelle: infine si incammina desolato verso la terra della luce.

Amore e Psiche è la prima prova teatrale di Salvatore Sciarrino, la più unanimemente apprezzata e rappresentata. La complessa rete di simboli che contraddistingue il libretto si riassume nella scarna vicenda di una travagliata e quanto mai attuale figura di donna che progressivamente smarrisce nello sdoppiamento la propria identità. Ed è un libretto molto adatto all’invenzione musicale del compositore siciliano, che rispecchia attraverso una serie minutissima di corrispondenze strutturali un gioco ammaliante di sdoppiamenti (l’orchestra divisa come due cori, la frequenza della forma a canone, il rapporto biunivoco tra timbri vocali e strumentali). Fondamentale nella partitura è l’impiego del timbro, mai inteso come colore decorativo bensì come fattore determinante la struttura architettonica complessiva e la prassi compositiva in ogni dettaglio, in un trattamento del suono inscindibile dallo studio, anche percettivo, delle sue componenti. Caratteristica, come in tanta musica di Sciarrino, la persistenza dei suoni armonici che garantiscono, a detta dell’autore, maggiori possibilità di fusione in unità sonore complesse. Dell’opera ha scritto Francesco Degrada: «Al di là di peculiarità tecniche lucidamente divinatorie e al di là di sottigliezze squisite nella minutissima trama di un discorso condotto su un registro altissimo di tensione inventiva, la novità più memorabile di Amore e Psiche è proprio di ordine drammaturgico: ravvisandosi in quest’opera il primo coerente tentativo di concepire il teatro come una rigorosa rappresentazione metaforica dei processi compositivi che presiedono alla costituzione e all’organizzazione più profonda e segreta dei materiali musicali».

Type:

Opera in un atto

Author:

Salvatore Sciarrino (1947-)

Subject:

libretto di Aurelio Pes

First:

Milano, Piccola Scala, 2 marzo 1973

Cast:

Psiche (Ms); Amore (Ct); le due sorelle di Psiche (S); l’uomo-salamandra, l’uomo-toro, l’uomo-albero, la patata con germogli, esseri fantastici (rec)

Signature:

e.g.

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