Dizionario Arte

Antinoo

Rappresentazione scultorea del bel giovane che portava questo nome, favorito dell’imperatore Adriano. Dopo il suo annegamento, avvenuto mentre stava accompagnando Adriano nella risalita del Nilo nel 130 d.C., il nome di Antinoo entrò nella leggenda; l’imperatore sovrastato dal dolore, lo commemorò nel più grandioso dei modi. Fondò in Egitto una città chiamata Antinopoli, eresse templi in sua memoria e lo onorò nelle festività. Antinoo fu rappresentato nella scultura con grande frequenza, a volte come Dioniso o Apollo, e numerosi esempi di queste rappresentazioni sono giunti fino a noi; generalmente viene raffigurato con i capelli ricci e un’espressione dolce e malinconica, ma l’identificazione non è sempre certa, poiché l’appellativo ‘Antinoo’ è stato a volte attribuito in maniera inesatta a simili figure di giovani belli e aggraziati. Particolarmente famoso era l’Antinoo del Belvedere (Musei Vaticani), che fu considerato come uno dei modelli di bellezza maschile (per ciò che ne pensava Bernini, vedi antichità), e un rilievo portato alla luce nella villa di Adriano a Tivoli nel 1735. Costituiva uno dei più grandi tesori del cardinal Albani e fu considerato dal suo bibliotecario Winckelmann come uno dei più alti raggiungimenti dell’arte antica; esso si trova ancora a Villa Albani a Roma, oggi rinominata Villa Torlonia.

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