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Biba is back

Dopo trent’anni, torna l’inequivocabile stile delle ragazze dei favolosi Sixties A volte ritornano. Famosi marchi del passato che hanno segnato un’epoca e uno stile.
È il caso di Roger Vivier, noto nome delle calzature, francese, simbolo di una lavorazione artiginale e di un pubblico femminile ricercato e colto che amava il nobile «calzolaio». Celebre anche per aver creato per Yves Saint Laurent le famose ballerine di vernice con fibbia argento, indossate da Catherine Deneuve in Belle de Jour. Vivier è tornato grazie a Della Valle ed è un successo.
Si potrà dire lo stesso per Biba? Il celebre nome che negli anni Sessanta fece letteralmente impazzire la Swinging London si riedita. Certo non seguirà il suo iter storico ma sarà piazzato strategicamente nelle boutique più trendy di ogni città, come ad esempio 10 Corso Como a Milano.
Forse, infatti, non tutti sanno che il marchio nasce dalla fantasia di una giovane stilista palestinese, figlia di genitori polacchi, che, trasferitasi in Inghilterra, inizia una vendita di capi per corrispondenza, lanciando la Biba Postal Boutique attraverso le pagine del Daily Express. Un passo «azzardato» dopo anni di studio nel campo della moda e di lavoro come illustratrice in riviste specializzate. Ma la stoffa c’è, ed il successo non tarda. Tanto che Biba apre una fascinosa boutique nel quartiere di Kensington: atmosfera Art Decò, luci soffuse, specchi mixati al nero di fondo per abiti invece coloratissimi, bluse abbinate ai bikini, soprabiti in velluto liscio o pvc. Prezzi contenuti e imput fashion alle stelle fanno del negozio un punto di riferimento dei fan dei Beatles e di tutti i giovani trendy di quel periodo felice.
Proprio per questa sua peculiarità, però, la moda di Biba, legata al periodo storico, non riesce ad adeguarsi alle evoluzioni del gusto e cade in declino. La sua «autrice» si trasferirà negli States per lavorare cone decoratrice d’interni.
Ma il nome, evocativo di un periodo rimasto nell’immaginario collettivo come un’epoca spensierata, ha ancora il suo impatto e si ripropone. Stesso stile, stesso imput: colore, solarità, allegria, un certo tocco vamp, zeppe e cappelli flosci. Ai modaioli la verifica di un eventuale, felice, ritorno.
(30 maggio 2006)

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